Il Governo potrebbe avere i giorni contati


Conte non vuole rinunciare alla cabina di regia su cui Renzi è disposto a farlo cadere. Le contromosse del premier per salvare la legislatura e sé stesso.
Conte lo sa. Sa che dai tempi dello strappo leghista dell’estate 2019 sta vivendo il momento più difficile della sua esperienza a Palazzo Chigi. Non tanto per la gestione dell’emergenza Covid, non certo facile ma comunque (almeno si spera per il bene di tutti) nemmeno infinita, quanto per la sensazione di camminare ogni giorno su un campo minato che potrebbe (metaforicamente parlando) farlo saltare in aria in qualsiasi momento. Quando? Presto, forse prima del previsto. Il tempo di approvare la manovra e di festeggiare (solo con i congiunti conviventi, senza baci e abbracci e mantenendo le distanze a tavola) il Capodanno.
Si dice che Matteo Renzi sia pronto a far cadere il Governo forse prima dell’Epifania o, comunque, nelle prime settimane del nuovo anno. Per la verità, l’ha detto lui stesso in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais. Non ha parlato esplicitamente di date, ma è stato fin troppo chiaro: se le intenzioni del premier sulla cabina di regia riservata a pochi intimi sulla gestione del Recovery plan non cambiano, se decide di escludere la maggioranza ed il Parlamento, Conte può ritenere conclusa la sua esperienza come presidente del Consiglio. Una mossa, quella di Renzi, che Conte fatica a digerire: l’intervista è stata pubblicata nel bel mezzo del Consiglio europeo e non è certo sfuggita agli altri leader dell’Ue. L’imbarazzo è comprensibile.
Il problema è che, a quanto pare, il premier non cambierà idea sulla cabina di regia per la distribuzione dei soldi che arriveranno da Bruxelles. Piuttosto, Conte studia una contromossa volta a salvare la sua posizione politica: chiedere un confronto con i leader della maggioranza, una sorta di verifica di Governo, affinché ciascuno di loro dica come stanno le cose. Dopodiché, sarebbe intenzionato, prima di Natale, a fare un patto di legislatura con un Conte-ter, cioè con un nuovo Governo. Passando il cerino, però, nelle mani degli alleati: dovranno essere loro a chiederlo e ad assumersene la responsabilità.
Il premier gioca anche su un altro aspetto non indifferente: nessuno dei leader della maggioranza vorrebbe andare al voto in questo momento: sanno che sarebbe una mossa suicida. Se, dunque, si vogliono evitare le urne, l’unico modo è trattare per ripartire, magari con un Governo diverso da quello attuale ma sempre con Giuseppe Conte al comando.
Che sia il leader di Italia Viva a sfiduciarlo formalmente o che Conte sia costretto a rivedere la sua squadra, appare ormai certo che l’attuale Governo ha i giorni contati. Resta, comunque, il dubbio sull’atteggiamento di Renzi: la sua sparata sul giornale spagnolo è stata un gesto autonomo o ci ha messo la faccia contando sull’appoggio di altri settori della maggioranza? Ad esempio, di una parte del Pd e dello stesso Movimento 5 Stelle?