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Come diventare genitore affidatario

12 Marzo 2021
Come diventare genitore affidatario

Prendere un bambino in affido: quali sono i requisiti ed i compiti da rispettare?

Sei single e senza figli perché non hai ancora trovato la persona giusta con cui creare una famiglia. Non te ne fai di certo un cruccio, ma nel frattempo desideri aiutare chi è in difficoltà. Per questo motivo vorresti sapere come diventare genitore affidatario. A differenza dell’adozione, infatti, possono presentare domanda di affido anche le persone single (con o senza figli). Si tratta di un gesto d’amore, in quanto si accoglie in casa un minorenne, italiano o straniero, per il tempo necessario a permettere ai suoi genitori di superare un periodo di crisi. La domanda deve essere presentata ai servizi sociali del Comune di residenza, i quali attiveranno una serie di incontri conoscitivi per verificare che il richiedente sia effettivamente idoneo a prendersi cura di un bambino. Se anche tu sei interessato all’argomento, allora ti consiglio di metterti comodo e leggere con attenzione quello che sto per dirti.

Genitore affidatario: chi è?

L’istituto dell’affido familiare non è altro che un aiuto offerto alle famiglie che si trovano in difficoltà per svariate ragioni: economiche, di salute, ecc. In pratica, il minore, qualora sia privo di un ambiente idoneo alla sua crescita, può essere temporaneamente affidato alle cure di un’altra persona, il cosiddetto genitore affidatario. Una volta risolta la situazione di crisi (con il sostegno dei servizi sociali), il minore può nuovamente tornare dalla sua famiglia.

Possono diventare genitori affidatari le seguenti categorie di soggetti:

  • le persone singole (con o senza figli);
  • le coppie sposate o conviventi (con o senza figli);
  • le comunità di tipo familiare;
  • gli istituti di assistenza pubblica o privata. Tale ipotesi, tuttavia, non è ammessa per i minori che non abbiano ancora compiuto 6 anni.

Quindi, l’affido è un rimedio temporaneo che può riguardare esclusivamente i minori. Ciò in quanto, secondo la legge, un soggetto che non ha ancora compiuto la maggiore età è considerato incapace di intendere e volere, vale a dire non è in grado di provvedere a sé stesso.

Genitore affidatario: quali sono i requisiti?

Gli aspiranti affidatari devono possedere i seguenti requisiti:

  • maggiore età;
  • idoneità fisica e psichica;
  • disponibilità di un appartamento;
  • un lavoro per poter mantenere il minore.

Come puoi notare, non sono previsti limiti di età per presentare domanda di affido. Devi sapere, però, che in base alla legge devono essere nominati affidatari i familiari dello stesso minore entro il quarto grado. Solamente quando tale ipotesi non sia possibile, allora si procede ad affidare il minore a terze persone.

Come diventare genitore affidatario

Se una persona ha il desiderio di diventare un genitore affidatario, deve presentare domanda ai servizi sociali del proprio Comune di appartenenza. Successivamente, si viene chiamati per sostenere alcuni colloqui conoscitivi (alcuni dei quali si terranno presso l’abitazione del richiedente) in modo da accertare che il soggetto sia effettivamente in grado di potersi occupare di un minore per un determinato periodo di tempo. Al riguardo, va precisato che l’affido non può durare più di due anni, prorogabili dal tribunale per i minorenni solo nel caso in cui la sospensione possa danneggiare il bambino.

Nel caso in cui si venga dichiarati idonei, viene disposto l’affido familiare:

  • dai servizi sociali quando c’è il consenso dei genitori del minore (affido consensuale). In tal caso, il provvedimento è reso esecutivo con decreto del giudice tutelare;
  • dal tribunale per i minorenni quando non c’è il consenso dei genitori biologici (affido giudiziale) e vi è un grave rischio per il minorenne.

Il provvedimento deve indicare la durata dell’affido, l’esercizio dei poteri attribuiti ai soggetti affidatari e le modalità che regolano i rapporti tra il minore ed i suoi genitori biologici.

Quando la situazione di difficoltà viene risolta, il minore ritorna presso i suoi genitori ma può comunque mantenere rapporti con gli affidatari. Se, invece, al termine del periodo di affidamento non ricorrono ancora le condizioni affinché il bambino possa tornare dalla propria famiglia, il tribunale reitera il provvedimento fino al compimento del diciottesimo anno. In tal caso, si parla di affido sine dine, cioè senza scadenza.

Genitore affidatario: quali sono i suoi doveri?

Quando un minore viene dato temporaneamente in affido, i rapporti con la sua famiglia di origine non si interrompono ma continuano secondo le modalità previste dal tribunale.

Gli affidatari, invece, devono accogliere il minore presso la propria casa e provvedere al suo mantenimento, alla sua educazione ed alla sua istruzione (cosiddetto esercizio della responsabilità genitoriale) in attesa che lo stesso ritorni presso la sua famiglia. Sono comunque previsti degli aiuti economici, a carico del Comune coinvolto, che possono consistere:

  • in un contributo mensile, indipendentemente dal reddito, e di un rimborso per le spese straordinarie (sostenute, ad esempio, per interventi medici);
  • in un’assicurazione per il minore in caso di incidenti e danni provocati e/o subiti durante il periodo di affido;
  • in assegni familiari e prestazioni previdenziali dovute per il minore;
  • in detrazioni di imposta per carichi di famiglia.

Infine, gli affidatari devono mantenere i rapporti con i genitori del minore e favorire un suo reinserimento nella famiglia di origine.



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