Più facile per tutti fare pace con il Fisco


Potenziata la legge sul sovraindebitamento: i benefici vengono estesi a più larghe categorie di consumatori e alle loro famiglie.
Non è una nuova pace fiscale ma negli effetti le assomiglia molto: un emendamento al Decreto Ristori, ora all’esame del Parlamento, punta ad inserire nella legge sul sovraindebitamento (conosciuta anche come “salvasuicidi”) la famiglia del debitore incapiente e ad estendere le possibilità di esdebitazione, cioè di liberazione dai debiti, anche ai piccoli imprenditori non fallibili e ai loro soci.
L’approvazione della nuova legge sarebbe un grande sollievo per le famiglie in difficoltà, che hanno debiti fiscali per un ammontare superiore al loro patrimonio. Diventerà così possibile abbattere il carico tributario, comprese l’Iva e le ritenute, che sinora erano escluse dalla possibilità di saldo e stralcio.
La proposta di riforma estende anche la nozione di consumatore, in modo da includervi, oltre alla già esistente persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività (imprenditoriale, commerciale, artigiana o professionale) svolta, anche i soci delle società di persone, che sono illimitatamente responsabili dei debiti sociali.
Tutti questi nuovi sovraindebitati potranno così accedere agli istituti di composizione della crisi quando versano in una situazione di squilibrio tra i debiti maturati – sia verso i privati sia nei confronti del Fisco – e il patrimonio prontamente disponibile per fronteggiarli.
Soprattutto l’estensione del sovraindebitamento all’intero nucleo familiare sembra capace di rispondere meglio alle forme di manifestazione di queste esposizioni debitorie, che coinvolgono nelle loro conseguenze economiche non solo il soggetto nominalmente responsabile ma spesso anche il coniuge e i figli a carico e talvolta altri parenti. Ed infatti ora è prevista la possibilità di estendere le procedure di esdebitazione anche ai parenti entro il quarto grado ed agli affini entro il secondo.
Infine, si introduce una maggiore responsabilizzazione dei finanziatori: se risultano corresponsabili della situazione, ad esempio per aver concesso imprudentemente credito, subiranno delle limitazioni procedurali perché non potranno presentare opposizione o reclamo all’omologazione, da parte del giudice, dell’accordo di ristrutturazione dei debiti o del piano del consumatore.
Nel momento in cui scriviamo, l’emendamento non è stato ancora approvato in Aula; si tratta della stessa proposta che era stata recentemente bocciata in fase di conversione in legge del Decreto Agosto e del Decreto Semplificazioni, ma stavolta l’esito potrebbe essere diverso.
La grave crisi economica provocata dalla pandemia ha messo in seria difficoltà molte categorie di cittadini e gli addetti ai lavori concordano sulla necessità di potenziare il ricorso alla legge sul sovraindebitamento, che sinora è stata poco utilizzata anche a causa dei numerosi paletti che ostacolavano la possibilità di farvi ricorso. Leggi anche Debiti: come uscirne con la procedura di sovraindebitamento.