Il contratto di lavoro intermittente può essere sottoscritto solo se ricorrono i requisiti previsti dalla legge.
Hai inviato il tuo curriculum ad un albergo per svolgere le mansioni di barista. Ti è stato proposto un contratto di lavoro a chiamata e ti chiedi quali sono i requisiti di legittimità di questa tipologia di assunzione.
Il codice dei contratti di lavoro prevede che il contratto di lavoro a tempo indeterminato sia la forma normale di assunzione. Tuttavia, l’ordinamento consente ai datori di lavoro di assumere i lavoratori anche con altre tipologie contrattuali, se ricorrono una serie di requisiti. In particolare, con riferimento al contratto di lavoro intermittente, devono ricorrere o dei requisiti anagrafici o dei requisiti oggettivi.
Spesso, il contratto a chiamata viene utilizzato nelle attività turistiche alberghiere. Ma da che età si può fare il barista? Attivare un contratto a chiamata in assenza dei requisiti anagrafici previsti dalla legge può costare caro al datore di lavoro. In una recente decisione della Cassazione il rapporto di lavoro di un barista assunto con contratto lavoro intermittente è stato trasformato in un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Indice
Che cos’è il lavoro intermittente?
Al fine di assumere un lavoratore, il datore di lavoro può scegliere tra diverse tipologie contrattuali. La legge prevede che la forma comune di assunzione dei dipendenti è il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato [1] ma consente, se ricorrono determinati requisiti, anche l’utilizzo di tipologie lavorative alternative che garantiscono all’azienda maggiore flessibilità.
Una delle tipologie contrattuali maggiormente flessibile è il contratto di lavoro intermittente [2] con il quale il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro che può chiamarlo per svolgere delle prestazioni di lavoro di durata non preventivabile ex ante.
Nel contratto di lavoro intermittente, l’intensità del vincolo assunto dal lavoratore può essere diverso. In particolare:
- nel contratto di lavoro intermittente con obbligo di disponibilità il lavoratore si obbliga, in caso di chiamata da parte del datore di lavoro, a rispondere affermativamente;
- nel contratto di lavoro intermittente senza disponibilità, invece, il lavoratore, se viene chiamato dal datore di lavoro, può rispondere o meno a seconda della sua disponibilità.
Contratto a chiamata: quando può essere sottoscritto?
Considerata la particolare natura di questa tipologia contrattuale, la legge consente la conclusione di un contratto a chiamata solo se ricorrono determinate condizioni. In particolare, il contratto a chiamata può essere sottoscritto in ogni caso con lavoratori che hanno meno di 25 anni di età o più di 55 anni di età (ipotesi soggettiva).
Al di fuori dell’ipotesi soggettiva, il contratto di lavoro intermittente può essere sottoscritto solo se:
- ricorrono le ipotesi oggettive previste dal regio decreto sulle attività discontinue [3];
- ricorrono le ipotesi individuate dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
Se il datore di lavoro assume un lavoratore a chiamata al di fuori delle ipotesi consentite dalla legge, il contratto di lavoro si trasforma in un contratto a tempo indeterminato. La stessa sanzione si applica se viene superato il numero massimo di giornate di lavoro effettuate dal lavoratore a chiamata che è pari a 400 nell’arco di un triennio. Il predetto limite di giornate non si applica ai settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo.
Da che età si può fare il barista?
I rischi che corre il datore di lavoro che assume un lavoratore a chiamata in assenza dei requisiti di legge sono stati evidenziati, anche di recente, da una sentenza della Cassazione [4].
La Suprema Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul caso di un lavoratore che era stato assunto con mansioni di barista all’interno di un albergo con contratto a chiamata. Il barman, tuttavia, non rientrava nella fascia anagrafica per la quale la legge consente la sottoscrizione di un contratto di lavoro intermittente.
Per questo motivo, i giudici di merito avevano disposto la trasformazione del rapporto in un contratto a tempo indeterminato. La Corte di Cassazione, richiamando i limiti di legge previsti per la stipula di un contratto di lavoro intermittente, ha confermato la decisione dei giudici di merito ed ha, dunque, disposto la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato.
note
[1] Art. 1 D. Lgs. 81/2015.
[2] Artt. 13 ss. D. Lgs. 81/2015.
[3] Regio decreto n. 2657 del 6.12.1923.
[4] Cass. n. 28345/2020.