Covid: Natale blindato con poche deroghe


Oggi, il decreto con le regole di comportamento per le feste. Possibile ospitare due congiunti stretti a tavola. Via al grande esodo prima della chiusura.
Manca una settimana esatta al giorno di Natale. Due a quello di Capodanno. Tre giorni al divieto di spostamento tra le Regioni. Poche ore all’inizio del grande esodo natalizio. E ancora non è stata presa una decisione definitiva su che cosa si potrà e non si potrà fare esattamente in queste feste che, a causa di chi non c’è più per il Covid e chi non ci potrà essere per lo stesso motivo, segneranno un «prima» e un «dopo» nella vita di tutti.
La decisione del Governo è attesa entro sera, cioè praticamente all’ultimo momento. Ciò che, finora, appare chiaro è che si dovranno trascorrere Natale e Capodanno in zona rossa: tutti blindati in casa, purché conviventi. Con una sola deroga: per non lasciare nessuno da solo, dovrebbe essere possibile ospitare due congiunti stretti non conviventi. Si pensa, ovviamente, ai genitori anziani, ma ciascuno sceglierà chi vuole e chi può far sedere a tavola il 25 dicembre ed il 1° gennaio. Se la regola sarà confermata e valida per tutti, infatti, un fratello potrà ospitare i genitori ed un altro fratello i cognati, e così via in un intreccio di parentele e affinità che fa venire molta nostalgia. Siamo sempre alle raccomandazioni, però, non al divieto perentorio con tanto di polizia a controllare casa per casa, come facevano i soldati di Erode circa 2020 anni fa. Il Governo farà appello, ancora una volta, al buon senso.
Per il resto, si attende quello che è già stato anticipato: Italia chiusa per Covid nei giorni festivi e prefestivi tra il 24 dicembre ed il 3 gennaio, lasciando la Befana libera di farsi i suoi giri il 6 gennaio. Significa, dunque, bar, ristoranti e negozi chiusi il 24, 25, 26 e 27 dicembre, il 31 dicembre, il primo giorno dell’anno ed il 2 gennaio (sabato) e il 3 (domenica). La zona gialla, dove esiste ora, resterà tale il 27, il 28 ed il 29 dicembre alle stesse attuali condizioni, quindi con chiusura di bar e ristoranti alle 18 e coprifuoco alle 22. Ma con i negozi aperti e gli acquisti concentrati in 3 giorni su 11. Quanto al divieto di uscire dal Comune il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio, si pensa a una deroga per gli spostamenti tra paesi limitrofi fino a 10mila abitanti. Ma anche qui si attendono dettagli.
Il decreto (da vedere se sarà un decreto legge o un altro Dpcm da aggiungere alla collezione) arriverà mentre milioni di italiani saranno già in viaggio o si prepareranno per farlo nelle ore successive verso i luoghi in cui passeranno almeno il Natale. Alla cieca, perché non sanno ancora come dovranno comportarsi. Sanno, soltanto, che è meglio muoversi finché è consentito, cioè almeno prima di lunedì, quando scatterà il divieto di uscire dalla propria Regione. Alla peggio, se dovessero tornare a casa prima di Capodanno quando l’Italia sarà in piena zona rossa, avranno validi motivi di lavoro o di ritorno nel luogo di residenza o domicilio. Ad ogni modo, ci saranno controlli a tappeto, anche nelle aree di servizio o ai caselli autostradali. Per ora, si dovrà verificare se qualcuno va e viene dalle zone rimaste arancioni. Per il resto, che vengano rispettati gli orari del coprifuoco e le regole del Codice della strada.