Quando il corteggiamento “insistente” diventa stalking


Il reato di atti persecutori: caratteristiche e conseguenze.
Una sera hai conosciuto un uomo sulla trentina. Eri al compleanno della tua amica e ti è sembrato subito simpatico e brillante. Per tale ragione, vi siete scambiati i numeri di telefono. Lui ha iniziato ad inviarti tantissimi messaggi e a chiamarti a tutte le ore del giorno. Ti ricopre di complimenti e, più volte, ti ha invitato ad uscire con lui. Tu, però, sei un po’ spaventata e non gradisci tutte queste attenzioni. Dopotutto, ti sei lasciata da poco con il tuo ex fidanzato e per il momento non te la senti di iniziare una nuova relazione sentimentale. Quindi, gli hai spiegato che potete essere solo semplici amici. In casi del genere, è lecito domandarsi quando il corteggiamento “insistente” diventa stalking.
Devi sapere che se dei semplici complimenti si trasformano in una vera e propria ossessione, tale da ingenerare nella vittima un perdurante stato di ansia ed un’alterazione delle sue abitudini di vita, allora si parla di atti persecutori. In breve, si tratta di un reato punito dal Codice penale con la reclusione fino a sei anni e sei mesi. Qualora il corteggiamento provochi un mero fastidio, si parla di molestie punite con una pena minore. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di far luce sulla questione in questo articolo.
Indice
Cosa vuol dire la parola “stalking”?
La parola stalking significa letteralmente “fare la posta” e viene utilizzata per indicare il comportamento di chi mette in atto una serie di molestie assillanti e ripetute nel tempo nei confronti della sua vittima. Ti faccio un esempio pratico.
Francesca ha lasciato Marco a causa dei suoi continui tradimenti. Tuttavia, lui si pente profondamente per quello che ha fatto e non si rassegna alla rottura del suo fidanzamento. Per questo motivo, comincia ad appostarsi sotto casa di Francesca e a seguirla nei luoghi che la stessa frequenta abitualmente. La donna se ne accorge e decide di non uscire dalla propria abitazione e di non frequentare più gli amici per timore di imbattersi nel suo ex fidanzato.
Quando il corteggiamento “insistente” diventa stalking
Corteggiare una donna non è reato, a condizione che venga fatto in modo naturale e non ossessivo. Se, infatti, le avances iniziano ad essere sgradite e insistenti, allora può configurarsi il reato di atti persecutori [1] (comunemente noto come stalking) qualora la vittima, a causa delle molestie, comincia:
- a sviluppare uno stato di ansia o di paura;
- ad avere un fondato timore per la propria incolumità oppure per quella di un prossimo congiunto o di una persona a cui si è legati da una relazione affettiva:
- a modificare le proprie abitudini di vita: nel senso di cambiare città, lavoro, casa, numero di telefono, ecc.
In buona sostanza, un corteggiamento assillante e non corrisposto assume i connotati dello stalking se le avances provocano nella vittima un turbamento del suo stato d’animo.
Il reato in questione è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi. Tuttavia, la pena è aumentata se il fatto è commesso:
- dal coniuge (anche separato o divorziato) o da una persona legata alla vittima da una relazione affettiva;
- attraverso strumenti informatici o telematici;
- a danno di un minore, di una donna incinta o di una persona affetta da disabilità ovvero con armi o da persona travisata (ad esempio, l’uomo col viso coperto da un cappuccio).
Attenzione: la vittima del delitto di atti persecutori se vuole ottenere la punizione del colpevole deve presentare una querela alle autorità competenti (polizia, carabinieri o Procura della Repubblica) entro sei mesi dal fatto. In alternativa, la persona offesa può chiedere al questore di invitare lo stalker a porre fine alle attività persecutorie (cosiddetto ammonimento). Il questore può decidere di rigettare o accogliere l’istanza, diffidando l’autore della condotta molesta a proseguire nelle stessa.
Se, a seguito dell’ammonimento, il soggetto persiste nel proprio comportamento, allora, in caso di condanna, subirà un aumento della pena.
Quando il corteggiamento “insistente” è molestia?
Meno grave dello stalking è sicuramente la molestia che si concretizza in un comportamento fastidioso messo in atto – per petulanza o per altro biasimevole motivo – in un luogo pubblico (ad esempio, in piazza) o aperto al pubblico (ad esempio, in un locale) ovvero col mezzo del telefono.
Ad esempio, un corteggiamento può sfociare nel reato di molestie [2] quando si rivolgono attenzioni non gradite per strada alla presenza di altre passanti oppure si pedina un ex fidanzato o lo si telefona a tutte le ore del giorno e della notte.
Quindi, ciò che distingue la semplice molestia dallo stalking è che nel primo caso la condotta non è tale da costringere la vittima ad avere paura per sé o per gli altri oppure a cambiare le proprie abitudini di vita né è richiesta la reiterazione della condotta disturbante.
Qualora il corteggiamento insistente configuri il reato di molestie, il responsabile rischia l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda fino a 516 euro.
Un mio vecchio collega di università è venuto a sapere che sono tornata single. Mi sta letteralmente tartassando sui social. La prima volta ho visualizzato il suo messaggio e mi ha fatto anche piacere salutarlo dopo tanti anni, ma dopo un saluto rapido per me è finita lì. Cioè ho chiuso la conversazione anche perché lui è diventato sempre più invadente e insistente. Mi ha fatto mille domande sulla mia vita sentimentale e sinceramente non avevo interesse a parlarne, quantomeno con lui… Visto che poi sono sparita dicendogli chiaramente che non amo i social e lui mi chiedeva il mio numero, io non ho più visualizzato i suoi messaggi. Cosa fa lui? Mi aggiunge su Facebook, ma io non ho accettato l’amicizia e allora lui ogni settimana sta rimuovendo la richiesta e mi sta aggiungendo nuovamente in modo che io possa vedere ogni volta la notifica della sua richiesta di amicizia. Io sono più testarda di lui e lo ignoro. Anche se lascio scorrere, sinceramente la situazione mi infastidisce molto e mi turba. Quindi, se dovesse continuare, passerò al blocco
Purtroppo è pieno di uomini che non riescono a capire il confine tra il corteggiamento piacevole e lo stalking. Ma se una persona non vuole sentirvi, incontrarvi, non vi cerca e non vi risponde, fatevene una ragione. Diamine. Non dovete create ansia e agitazione nelle persone. Le cose devono volersi in due.
Tempo fa, un ragazzo che credevo fosse mio amico ha iniziato a corteggiarmi insistentemente. Mi chiamava di notte e qualche volta io rispondevo pensando che avesse qualche problema, visto che eravamo amici. Invece, lui aveva solo voglia di chiacchierare. Io invece parlavo con lui della rottura con il mio ex. Lui ha fatto in pratica il doppio gioco. Sperava che prima o poi ci sarei “cascata”, ma ha visto la mia fermezza nel voler mantenere soltanto un’amicizia e allora un giorno ha iniziato a dare di matto anche davanti alla mia compagnia quando ha visto che io stavo ritornando con il mio ex. Allora, mi inviava messaggi, mi aspettava sotto casa per cercare di dissuadermi dalla mia decisione. Insomma, mi sono spaventata seriamente e allora rivolgendomi alle forze dell’ordine visto che non volevo causargli danni per questa sua ossessione ho ottenuto nei suoi riguardi l’ammonimento del questore