Fiorai, librerie, negozi di informatica. Sono solo alcuni degli esercizi commerciali che non chiuderanno nelle prossime giornate di simil-lockdown.
Ci si blinda di nuovo, ma solo per qualche giorno e non con le stesse restrizioni della prima ondata. A Natale, l’Italia sarà rossa, non solo sul calendario.
Per contenere il rischio di contagi a catena, si è optato per una zona rossa nazionale «soft», con possibilità di uscire di casa anche per riunirsi a pranzo o a cena con alcuni parenti, oltre che per i validi motivi canonici (lavoro, salute, necessità).
In zona rossa, vige l’obbligo di chiusura dei negozi ma con delle eccezioni, dal momento che tra le necessità rientra anche quella di fare acquisti. La spesa, per esempio. Sono aperti supermercati, ipermercati, discount e negozi di surgelati nei giorni rossi, cioè 24, 25, 26, 27 dicembre e 1, 2, 3, 5, 6 gennaio.
Su la saracinesca anche per le attività di commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande, tabacco, comprese quelle che vendono sigarette elettroniche.
Non chiuderanno i negozi non specializzati di computer, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica, elettrodomestici e periferiche e possono restare aperti anche i negozi di informatica e telecomunicazioni in esercizi specializzati, così come i punti vendita di materiali per fotografia e ottica.
Nella lista di chi continua a lavorare nei giorni della zona rossa nazionale ci sono anche benzinai, ferramenta, esercizi commerciali addetti alla vendita di materiali edili e vernici, farmacie e negozi di prodotti igienico sanitari, ortopedici, cosmetici, profumi, erboristeria, saponi e detersivi.
Lo stop non coinvolgerà i venditori di attrezzi e prodotti da giardino o agricoli. Si potranno comprare accessori per l’illuminazione e sistemi di sicurezza specializzati, ma anche libri, giornali, oggetti di cancelleria e cartoleria, biancheria e scarpe per neonati e bambini. Semaforo verde per i venditori di biciclette, articoli sportivi, giocattoli.
La zona rossa non prevede la chiusura dei fiorai e di tutte le attività connesse (vendita di bulbi, semi, fertilizzanti piante) e neanche di pompe funebri o di chi commercia articoli cimiteriali e funerari. Si potrà andare a comprare materiale per il riscaldamento domestico. Si potranno portare i vestiti in tintoria e lavanderia.
Anche parrucchieri e barbieri possono rimanere aperti. Idem le concessionarie di automobili. Sì anche a venditori ambulanti e distributori automatici.