Decreto Natale: cosa possono fare separati o divorziati


Raggiungere i figli durante le feste, anche se si trovano oltre i confini comunali o regionali, viene ritenuto un motivo di necessità.
Le restrizioni introdotte dal decreto Natale fino al 6 gennaio non impediranno ai genitori separati o divorziati di incontrare i propri figli e di trascorrere le feste con loro, anche se non abitano normalmente insieme o hanno la residenza in un Comune o in una Regione diversa. È possibile, dunque (oltre che doveroso), rispettare il provvedimento in merito firmato dal giudice o l’accordo raggiunto con l’ex coniuge.
Gli spostamenti nei giorni rossi o arancioni varcando i confini comunali o regionali per raggiungere i figli non conviventi vengono considerati «motivi di necessità», poiché mirati ad assicurare ai figli minori il loro diritto di mantenere rapporti significativi con entrambi i genitori. Tale sarà, dunque, la giustificazione da riportare nell’autocertificazione che, comunque, sarà necessaria. Sulla dichiarazione basterà riportare il periodo di riferimento previsto nel provvedimento del giudice e lo scopo dello spostamento, cioè quello appena citato di garantire ai figli il rapporto parentale. Non guasterebbe portare con sé il provvedimento del tribunale.
Nessuna eccezione, invece, per quanto riguarda le altre regole dettate dal decreto Natale: non sarà possibile circolare tra le 22 e le 5 del mattino successivo, cioè negli orari del coprifuoco, tranne che per motivi urgenti o di lavoro. Sarà vietato uscire dalla Regione e anche dal Comune dal 24 dicembre al 6 gennaio, a meno che si tratti di un Comune con meno di 5.000 abitanti e non si vada oltre un raggio di 30 chilometri oppure in un capoluogo di provincia.
È opportuno ricordare che la violazione di queste norme comporta una sanzione da 400 a 1.000 euro, contro la quale è possibile presentare ricorso al Prefetto del luogo in cui è stata ricevuta la contestazione entro 30 giorni.