Pensione degli avvocati: modifiche in arrivo


La Cassa Forense valuta se rafforzare l’attuale sistema retributivo o passare a quello contributivo. Il problema di chi ha un reddito molto basso.
Difendere il sistema retributivo o cambiare completamente registro ed introdurre il sistema contributivo pro rata: questo il dilemma della Cassa Forense, che vuole blindare il futuro previdenziale degli avvocati, specialmente dopo che la pandemia di Covid ha prodotto i suoi effetti negativi nella categoria. Non a caso, infatti, sono state 140mila le domande presentate dai legali per avere il bonus da 600 euro erogato dal Governo durante l’emergenza per aiutare, tra gli altri, i professionisti in difficoltà.
Non solo: i dati forniti dall’Associazione nazionale forense al quotidiano Il Sole 24 Ore dimostrano che il mestiere dell’avvocato non è per tutti così redditizio come di solito si pensa: nel 2019, ad esempio, 93mila avvocati iscritti hanno guadagnato meno di 10mila euro l’anno, mentre più della metà della categoria, quei famosi 140mila avvocati citati prima, guadagnano meno di 20mila euro l’anno. Appena il 16% si colloca sopra la soglia dei 50mila euro annui. Dati che rendono necessario un intervento da un punto di vista previdenziale, al quale si arriverà, molto probabilmente, la prossima primavera.
L’attuale sistema pensionistico degli avvocati viene ritenuto un sistema «retributivo sostenibile», in quanto si calcola sui redditi di tutta la vita lavorativa. Le opzioni al vaglio della Cassa Forense, come detto, sono due: intervenire sia sui contributi sia sulle prestazioni per conservare ma rendere più stabile l’attuale sistema retributivo, oppure passare al sistema contributivo pro rata. C’è anche la possibilità che gli avvocati sotto la soglia di 10mila euro di reddito annuo vengano dirottati di nuovo verso la gestione separata, mentre bisognerà decidere cosa fare con chi non dichiara alcun guadagno.
Non verrà trascurata, infine, l’analisi delle attività degli avvocati. A quanto risulta, infatti, circa 40mila professionisti svolgono fino a tre o quattro mestieri diversi, il che potrebbe portare a differenziare gli albi.