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Separati: regole per visite ai figli durante le vacanze

3 Agosto 2021 | Autore:
Separati: regole per visite ai figli durante le vacanze

Come deve comportarsi l’ex coniuge che vuole trascorrere le ferie o un periodo di festa con i figli non conviventi?

Tu e tuo marito vi siete separati da pochi mesi. Il giudice ha disposto l’affidamento condiviso dei bambini, i quali continuano a vivere con te nella casa coniugale. Il padre può vederli due volte a settimana e li tiene presso di sé due weekend al mese. Ma come mettersi d’accordo quando ci sono le festività o durante le ferie? In questo articolo parleremo dei separati: quali sono le regole per le visite ai figli durante le vacanze?

È prassi che nel corso della separazione o del divorzio, i minori passino i giorni di festa con la mamma e con il papà a periodi alternati, in modo da garantire il rispetto del principio di bigenitorialità. Sia la frequentazione che i tempi di permanenza presso ciascun genitore sono stabiliti nel provvedimento del giudice. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di chiarire i dubbi con poche e semplici battute.

Genitori separati: com’è regolato l’affidamento dei figli?

Quando una coppia si separa è necessario stabilire a quale dei due genitori andranno affidati i figli. In pratica, si tratta di regolamentare le modalità circa l’esercizio della responsabilità genitoriale. La regola è l’affidamento condiviso che consente alla madre e al padre di prendere di comune accordo tutte le decisioni più importanti nell’interesse del loro figlioletto (relative, ad esempio, all’istruzione, all’educazione, alla salute e così via). Tutte le altre questioni pratiche di scarsa importanza (come, ad esempio, l’acquisto dell’abbigliamento o dei testi scolastici) possono essere adottate dai genitori in completa autonomia, cioè senza prima consultarsi.

Dal punto di vista terminologico, però, è bene non confondere l’affidamento con il collocamento. Spesso, infatti, il giudice dispone l’affidamento condiviso del minore con collocamento prevalente presso uno dei due genitori. Che vuol dire? Che il bambino verrà affidato ad entrambi, ma vivrà solamente con uno di essi (generalmente, la mamma) mentre l’altro (il papà) potrà vederlo nei tempi e nelle modalità previste nel provvedimento di separazione. È chiaro, quindi, che il collocamento riguarda unicamente la residenza del figlio e può essere prevalente, alternato oppure invariato.

La regola dell’affidamento condiviso, tuttavia, subisce delle eccezioni nel momento in cui uno dei genitori si rivela totalmente incapace dal punto di vista educativo. Ti faccio un esempio per farti comprendere meglio.

Tizio e Caia sono separati. Lui, però, è sempre ubriaco e violento al punto che Caia non si fida di lasciarlo solo con il loro figlioletto di 7 anni. Per tale ragione, si rivolge al giudice per chiedere l’affidamento esclusivo del bambino.

Nell’esempio che ti ho riportato, è evidente che Tizio è inadeguato al suo ruolo di genitore perché non può prendersi cura del figlio. In casi del genere, perciò, viene disposto l’affidamento esclusivo che comporta una sorta di compressione della responsabilità genitoriale a carico del soggetto non affidatario, il quale non potrà prendere le decisioni più importanti relative alla prole, ma conserva comunque il diritto di intervenire qualora consideri tali scelte pregiudizievoli. Naturalmente, il genitore non affidatario può continuare a vedere il bambino secondo le disposizioni del tribunale.

Separati: regole per visite ai figli durante le vacanze

Uno dei punti di maggior disaccordo quando una coppia si separa riguarda i periodi di vacanza. Solitamente, il giudice dispone che entrambi i genitori trascorrano le festività con i propri figli a periodi alternati.

Mevio e Sempronia sono separati e hanno due figli piccoli, rispettivamente di 4 e 7 anni. Nel provvedimento di separazione è scritto che negli “anni pari” i bambini passeranno le vacanze di Natale dal 24 al 30 dicembre con la mamma e dal 31 dicembre al 6 gennaio con il papà.

Questo vuol dire, in altre parole, che nel 2022 (anno pari) i figli resteranno con Sempronia dalla vigilia di Natale fino al 30 dicembre, mentre passeranno le restanti festività (da Capodanno alla Befana) con Mevio. Invece, nel 2023 (anno dispari), le cose si capovolgono nel senso che i bambini passeranno con papà i giorni dal 24 al 30 dicembre e con la mamma le feste dal 30 al 6 gennaio.

La stessa cosa avviene durante le feste pasquali e le vacanze estive.

Tizio e Caia sono separati da circa quattro mesi. Nel mese di agosto hanno previsto di comune accordo che il figlio Caietto passerà 10 giorni in montagna con la mamma e 10 giorni al mare con il papà.

In ogni caso, va detto che il calendario di visita non è vincolante, ma è sempre possibile accordarsi in modo diverso, tenendo conto delle esigenze dei figli e delle circostanze eccezionali (anche legate ad esigenze lavorative di mamma e papà). Tuttavia, è opportuno coinvolgere sempre i ragazzi nella scelta su come trascorre le feste o le vacanze, senza però alimentare un atteggiamento negativo nei confronti dell’altro genitore.

Naturalmente, le spese saranno sostenute interamente dal genitore con cui il figlio trascorre le vacanze, salvo diverso accordo con l’ex coniuge.

Che succede se si ostacolano le visite ai figli?

Può capitare che il genitore collocatario non rispetti il calendario delle visite e impedisca all’altro di trascorrere le vacanze insieme ai figli. Ebbene, questo atteggiamento può configurare il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice [1] punito dal Codice penale con la reclusione fino a tre anni o con la multa da 103 a 1032 euro.

Inoltre, se il genitore separato si disinteressa completamente dei propri figli, rischia di:

  • essere ammonito dal giudice;
  • risarcire il danno all’ex coniuge;
  • pagare una sanzione amministrativa pecuniaria fino ad un massimo di cinquemila euro;
  • perdere l’affidamento dei figli.

note

[1] Art. 388 cod.pen.

Autore immagine: pixabay.com


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