La trattativa è durata mesi. Oggi, l’annuncio di un compromesso che finalmente soddisfa Europa e Regno Unito.
Il fantasma del «no deal» si allontana definitivamente: l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea si svolgerà nella cornice di un accordo. La notizia è arrivata in giornata: finalmente, fumata bianca.
Si tratta di un negoziato storico, andato avanti per mesi e irto di difficoltà, al punto che si temeva di non riuscire a concluderlo. L’accordo per la Brexit, invece, c’è, racchiuso in un fascicolo di 200 pagine. Sarà approvato entro il 31 dicembre 2020 per entrare in vigore il primo gennaio 2021.
Consentirà di non imporre dazi sulle merci d’importazione. Per quanto riguarda la pesca, uno dei nodi più spinosi della trattativa, gli Stati europei avranno delle quote di pesca del 25% sulle acque britanniche per almeno cinque anni e mezzo.
Soddisfazione sia da parte della presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, che ha definito l’intesa «buona, equilibrata e la cosa più responsabile da fare per entrambe le parti», sia da parte del premier inglese Boris Johnson che, più lapidario, ha annunciato via Twitter: «Deal is done».
Entrambi si sono lasciati andare a dichiarazioni entusiastiche su un futuro di collaborazione. «Ora è tempo di voltare pagina e guardare avanti – ha affermato Von Der Leyen -. Il Regno Unito è un Paese terzo ma resta un partner, condividiamo gli stessi valori e interessi, staremo spalla a spalla per ottenere obiettivi comuni».
Il primo ministro Tory, invece, ha spiegato che l’accordo «offrirà una nuova stabilità a una relazione non sempre facile con l’Unione europea». E rivolgendosi all’Ue: «Saremo vostri amici, alleati, sostenitori e vostro primo mercato. Questo Paese rimarrà culturalmente, storicamente, strategicamente e geologicamente attaccato all’Europa».