Petardi e fuochi d’artificio vietati in molte città. E le sanzioni si sommano a quelle per la violazione del coprifuoco.
Violare le regole del «Capodanno Covid» (parafrasando il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che ha parlato di «Natale Covid») potrebbe costare molto caro. Tra multe per i botti e per il mancato rispetto del coprifuoco, si rischia di pagare un salasso.
In molte città, infatti, non è consentito sparare petardi: lo proibiscono le ordinanze dei sindaci che, se trasgredite, comportano l’erogazione di una sanzione. L’importo varia da Comune a Comune e può oscillare tra un minimo di 500 euro e un massimo di cinquemila.
Al momento, le città dove i botti sono espressamente vietati sono: Palermo, Napoli, Prato, Pistoia, Lucca, Montecatini, Treviso, Desio, Genova, Bari e Cesenatico, ma la lista è destinata ad aumentare. Non solo per ragioni di crescente sensibilità nei confronti degli animali, che li temono, o di acclarata pericolosità, ma anche per le particolari circostanze di quest’annata anomala, che è possibile spingano molti primi cittadini sulla via del divieto.
A maggior ragione quest’anno, infatti, i botti non hanno senso: anche se si va a cena da parenti/amici, entro le 22 si deve rientrare a casa e rimanerci fino alle 7. In caso contrario, si rischia anche la sanzione per aver violato il coprifuoco, che va dai 400 ai 1000 euro. E che può essere anche aumentata fino a un terzo.
Uno di questi casi è «se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo», cioè se si viene fermati in macchina una volta passate le 22 o se si viene fermati, sempre nella propria auto, mentre ci si sta spostando in un’altra regione per un motivo che esula da quelli canonici (salute, lavoro, necessità). Il Viminale ha già annunciato controlli rafforzati sulle principali arterie stradali per vigilare sul rispetto delle restrizioni anti-contagio.