Covid: l’Iss chiede nuove restrizioni in tre Regioni


Presentata la bozza del nuovo report sulla pandemia in Italia: a rischio dopo le feste soprattutto Calabria, Liguria e Veneto.
Un colpo di coda preoccupante in queste ultime ore di un 2020 da dimenticare. L’Istituto superiore di Sanità ha rilevato, nella bozza del report sul Covid presentata nella tarda serata di ieri, un peggioramento della situazione in tre Regioni, per le quali chiede nuovi provvedimenti. Si tratta di Calabria, Liguria e Veneto. Secondo gli esperti dell’Iss, questi tre territori sarebbero ad oggi compatibili con uno scenario di tipo 2, cioè da zona arancione, indipendentemente dalla colorazione rossa delle feste natalizie. Se non ci saranno miglioramenti, insomma, l’Iss chiede che dopo la Befana vengano adottate delle restrizioni.
Tutte e tre hanno l’indice Rt più alto. Insieme alla Basilicata (che non raggiunge gli stessi livelli) sono sopra l’1. Puglia e Lombardia hanno un Rt esattamente a 1. A livello nazionale, si osserva un aumento generalizzato dell’indice di trasmissibilità, cresciuto per la terza settimana consecutiva nonostante le misure contenute negli ultimi Dpcm. Ora, si attesta complessivamente a 0,93.
Dovendo fare un riepilogo, vengono classificate a basso rischio nove Regioni, mentre 11 sono a rischio moderato. Quella mancante, la Sardegna, non è al momento classificabile perché i dati giunti sul tavolo dell’Iss sono incompleti. Il timore degli scienziati è che dopo l’Epifania tocchi fare i conti con un nuovo importante aumento di contagi dovuto al comportamento tenuto durante le feste natalizie.
Il bicchiere mezzo pieno del rapporto presentato dall’Iss mostra, per la prima volta dall’inizio della seconda ondata, una diminuzione del tasso di occupazione delle terapie intensive a livello nazionale, sceso sotto il livello di guardia e fissato al 30%. Si parla di un dato nazionale, perché in una decina di Regioni questa percentuale non è stata ancora raggiunta.
«Si conferma pertanto – si legge nel documento dell’Iss – la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce – conclude l’Istituto – la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi».