Gli statali proseguiranno la loro attività in modalità di lavoro agile per tutto il mese prossimo.
L’anno nuovo inizierà all’insegna dello smart working per i dipendenti pubblici. È quanto ha deciso la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone.
Il decreto che rende nota la novità è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Estende fino al 31 gennaio 2021 le disposizioni di un altro provvedimento, il decreto ministeriale del 19 ottobre scorso, in materia di lavoro agile nella Pubblica Amministrazione.
Il testo disponeva che almeno il 50% degli statali continuassero a lavorare da casa. L’invito era in particolare alle «amministrazioni dotate di adeguata capacità organizzativa e tecnologica», affinché facessero da traino e garantissero le «percentuali più elevate possibili di lavoro agile», allo stesso tempo assicurando «l’accesso, la qualità e l’effettività dei servizi ai cittadini e alle imprese».
Sullo smart working c’erano state, di recente, frizioni tra la stessa ministra Dadone e i sindacati. Pochi giorni prima di Natale Dadone aveva annunciato, tramite un’intervista al Messaggero, la rivoluzione in materia di lavoro agile: sarebbe diventato una specie di premio per i dipendenti più produttivi, che avrebbero potuto continuare a fare il proprio dovere da casa laddove avessero raggiunto gli standard prefissati dai datori di lavoro (per approfondire leggi qui: Smart working: novità per chi lavora poco).
Progetto che non piaciuto ai sindacati, secondo i quali «brandire lo smart working come premio o punizione nasconde dietro l’idea che non c’è alcun investimento nel cambiamento e nella digitalizzazione», avevano commentato dalla Cgil.