Covid: più tempo per restituire i prestiti dello Stato


La legge di Bilancio concede cinque anni in più per l’ammortamento dei finanziamenti fino a 30mila euro per le piccole e medie imprese.
Chi ha chiesto o deve chiedere ancora un prestito fino a 30mila euro perché danneggiato dal Covid avrà 15 anni di tempo per restituirlo. Lo ha stabilito la legge di Bilancio 2021. A beneficiarne è soprattutto il milione circa di piccole e medie imprese che hanno beneficiato di questo finanziamento garantito dallo Stato al 100% e rimborsabile in 10 anni: ora, avranno cinque anni in più di tempo. Significa che la singola rata da versare sarà di importo inferiore. Ma anche chi non ha ancora chiesto il prestito sarà ammesso all’agevolazione.
Il beneficio viene concesso alle piccole e medie imprese e alle persone fisiche che esercitano attività d’impresa, di arti o professioni, di associazioni professionali e di società tra professionisti. Inoltre, possono farne richiesta le persone fisiche esercenti attività finanziarie e assicurative inserite nella sezione K del codice Ateco. Tutti loro, però, devono autocertificare di avere subìto delle perdite a causa dell’emergenza Covid.
Chi ha già avuto il finanziamento può chiedere di poterlo rimborsare in 15 anni, adattando la componente Rendistato del tasso di interesse applicato, visto il prolungamento dell’ammortamento. Tasso che non deve essere superiore allo 0,20% maggiorato del valore, se positivo, del tasso del rendimento medio dei titoli pubblici di analoga durata.
I finanziamenti a 15 anni, condizione a cui, come detto, ha diritto anche chi non ha ancora richiesto il prestito, prevedono l’inizio del rimborso dopo i primi 24 mesi dalla data di erogazione. L’importo deve essere pari al 25% dei ricavi del beneficiario che risultino dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione dei redditi o, ancora, dalla documentazione presentata da chi ha avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019.