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Come deve essere una canna fumaria a norma

9 Gennaio 2021 | Autore:
Come deve essere una canna fumaria a norma

Rispetto delle distanze, materiali di costruzione, percorso fino al tetto, caratteristiche del comignolo: i principali vincoli per evitare incidenti o sanzioni.

Un camino per riscaldare l’ambiente durante l’inverno, un forno a legna sul terrazzo per fare la pizza o la carne arrosto e mangiare all’aperto d’estate. In entrambi i casi, si pone il problema della canna fumaria. Non si può improvvisare su qualcosa di così importante: c’è, infatti, il rischio di provocare un danno all’edificio o, peggio ancora, alla salute propria e a quella degli altri. Doveroso, dunque, domandarsi come deve essere una canna fumaria a norma.

Lo stesso vale per l’impianto di riscaldamento, anzi: in questo caso, ci sono dei regolamenti diversi a seconda del tipo di combustibile con cui è alimentato. Motivo in più per sapere quale di tutti è il più adeguato in modo da mettere la canna fumaria a norma.

Inoltre, soprattutto in condominio, si pone il problema del vicinato: ci sono delle distanze da rispettare? L’assemblea può impedire ad un singolo di installare la canna fumaria? E infine: bisogna chiedere qualche permesso al Comune? Vediamo.

Cana fumaria: si può installare in condominio?

Chi può voler installare una canna fumaria in un condominio? Sicuramente, il titolare di una pizzeria o di un esercizio commerciale che si trova al pian terreno. Ma anche il proprietario di un appartamento che ha a disposizione un terrazzo abbastanza grande da ospitare, ad esempio, un forno a legna per cucinarsi la pizza fatta in casa, le lasagne, la carne o per cuocere il pane. Va da sé che un sistema di scarico dei fumi deve essere previsto in qualsiasi caso. Quindi, va installata una canna fumaria.

Prima ancora di decidere se mettersi in ballo con le opere, innanzitutto occorre leggere bene il regolamento del condominio. Può capitare, infatti, che ci sia una clausola che vieti espressamente l’installazione della canna fumaria a tale scopo. In questo caso, l’unica cosa che può fare chi vuole installare una canna fumaria in condominio è chiedere all’assemblea di modificare quella clausola.

Se, invece, il regolamento non dice alcunché, l’aspirante pizzaiolo o quello di professione può chiedere di procedere, senza chiedere il consenso dell’assemblea e nel rispetto della distanza prevista dal Codice civile, vale a dire 3 metri. Anche se questo aspetto è relativo: è possibile installare la canna fumaria a una distanza inferiore purché si dimostri che sono state prese tutte le misure di sicurezza necessarie a evitare dei danni a cose o persone.

Bisogna comunque ricordare che c’è l’obbligo di rispettare il decoro architettonico della facciata e il diritto degli altri condòmini di fruire del muro dell’edificio. Significa che una canna fumaria non può impedire che anche altri condòmini ne costruiscano la loro o alterare la destinazione della facciata.

Ad ogni modo, ti consigliamo di leggere anche Canna fumaria in condominio: quando si può installare per un ulteriore approfondimento.

Canna fumaria: quale altezza per essere a norma?

Affinché una canna fumaria sia a norma, deve avere un’altezza superiore a quella del tetto del fabbricato. La legge, infatti, dice che «gli impianti termici siti negli edifici costituiti da più unità immobiliari devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente» [1].

Il testo aggiunge che «qualora si installino generatori di calore a gas a condensazione che, per valori di prestazione energetica e di emissioni nei prodotti della combustione, appartengano alla classe ad alta efficienza energetica, più efficiente e meno inquinante, prevista dalla pertinente norma tecnica di prodotto UNI EN 297 e/o UNI EN 483 e/o UNI EN 15502, il posizionamento dei terminali di tiraggio avviene in conformità alla vigente norma tecnica UNI 7129 e successive integrazioni».

Se ne deduce che la canna fumaria, per essere a norma, deve superare l’altezza del tetto. Tuttavia, per le caldaie a condensazione resta la possibilità dello scarico a parete.

Restano, comunque, vincolanti i regolamenti edilizi locali.

Canna fumaria: la struttura interna per essere a norma

Notevole importanza riveste anche la struttura interna della canna fumaria, che deve essere coibentata e facilmente accessibile per effettuare manutenzione, controlli periodici ed eventuali ispezioni. La maggior parte ha una sezione circolare, ma sono a norma anche quelle quadrangolari i cui angoli interni hanno un raggio non inferiore ai 20 millimetri.

È importante che la canna fumaria sia impermeabile e costruita con materiali fortemente resistenti alle alte temperature e alle escursioni termiche. Va predisposta, inoltre, una camera di raccolta per i materiali solidi e per eventuali condense.

Il collegamento tra il sistema di riscaldamento, che si tratti di una stufa o di un camino, e la sua canna fumaria non può ricevere lo scarico da più di un generatore di calore.

Il percorso della canna fumaria deve avere andamento prevalentemente verticale con deviazioni dall’asse non superiori ai 45°. Deve essere obbligatoriamente distanziata da materiali combustibili o infiammabili tramite un’intercapedine d’aria o interventi di isolamento termico ignifugo.

Il comignolo, infine, deve garantire una corretta dispersione e diluizione dei prodotti di combustione. In particolare, la normativa impone che la struttura del comignolo deve:

  • avere la sezione interna equivalente a quella del camino;
  • avere sezione utile di uscita non minore del doppio di quella interna del camino;
  • essere costruita in modo da impedire la penetrazione nel camino della pioggia, della neve, di corpi estranei ed in modo che anche in caso di venti di ogni direzione e inclinazione sia comunque assicurato lo scarico dei prodotti della combustione;
  • essere priva di mezzi meccanici di aspirazione.

note

[1] Art. 5 co. 9 Dpr n. 412/1993.


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