Nessuna alternativa a questo Governo, che non avrebbe anche l’effetto di gettare il Paese nell’incertezza. È quello che pensa il segretario Dem.
Costruire e non distruggere. Per Nicola Zingaretti è l’esigenza primaria. Alla Direzione del Partito democratico, oggi pomeriggio, ha ricordato i giorni della difficile trattativa in Europa per il Recovery Fund. Sembrava impossibile e invece l’Ue ha fatto quadrato, dimostrandosi l’Unione che è.
«Sarebbe incredibile e privo di senso, dopo aver vinto una battaglia storica in Europa e avere ottenuto centinaia di miliardi, riconoscere che questa maggioranza non è in grado di dettare le linee di indirizzo per impegnare quelle risorse» ha detto ai suoi il numero uno del Pd.
Nessun dibattito, alla Direzione del partito. Solo la sua informativa e la sua posizione senza ambiguità: fare quadrato intorno al premier Giuseppe Conte e all’attuale maggioranza, senza dare peso agli «avventurismi» di Matteo Renzi.
Se è stato possibile il Recovery Plan, per Zingaretti è possibile anche un’intesa tra le forze che compongono l’Esecutivo. «Andiamo avanti col confronto – ha detto -. Non vedo ostacoli insormontabili a un progetto serio, condiviso e coraggioso». L’invito al presidente del Consiglio è quello a «prendere l’iniziativa per arrivare a una proposta di patto di legislatura».
Se così non sarà, sarà il caos. «Quale altra strada c’è rispetto a questa? Un altro governo, confuso, trasformista, trasversale, tecnico? Nulla di buono tutto ciò porterebbe all’Italia». Eventuali elezioni anticipate – che Zingaretti puntualizza di non temere, «è sempre un’ultima istanza democratica» – interromperebbero la continuità dell’azione di un Governo che ha portato a casa le risorse del Recovery Fund e che adesso deve decidere come spenderle. Ecco perché, per il segretario Dem, il voto adesso «sarebbe un errore imperdonabile».
Ricostruire e rilanciare dev’essere l’imperativo del Pd, «mai distruggere». Specie in un momento in cui la tensione è alle stelle. «C’è un humus sociale ad alta infiammabilità, ci sono pensieri incendiari pronti a scatenarsi», sottolinea Zingaretti. La mente corre, com’è ovvio, agli Stati Uniti e all’assalto al Congresso da parte dei sostenitori di Donald Trump.
L’Italia corre rischi analoghi? Forse no, ma questi mesi sono stati duri per tutti. Per questo motivo, il numero uno del Pd invita alla responsabilità, anche e soprattutto perché «abbiamo davanti un’occasione storica per Italia e non è il tempo delle barricate».