I renziani: Conte non è indispensabile, serve un nuovo progetto. Italia Viva chiede il Ponte sullo Stretto e il Mes. Il Pd: a questo punto, non si esclude niente.
Matteo Renzi forza la mano e fa un altro passo avanti verso la crisi di governo. Nel vertice di maggioranza convocato per ieri sera e finito a notte fonda, le posizioni tra Italia Viva ed il premier, Giuseppe Conte, si sono ulteriormente allontanate. Formalmente, a causa di un Recovery plan non condiviso, ma ufficiosamente perché l’ex presidente del Consiglio avrebbe ormai deciso di mandare Conte a casa. Tant’è che il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, lo dice a chiare lettere: «Conte non è indispensabile, se si apre una crisi si va avanti con le procedure previste».
Quest’ultimo vertice di maggioranza si è svolto in un clima da gara di pugilato. I renziani, dopo aver lasciato chiaro che «questo Governo è al capolinea», hanno alzato la posta e avanzato due richieste precise: che venga fatto il Ponte sullo Stretto e che l’Italia accetti i soldi del Mes. E lamentano di avere ricevuto solo 13 delle 140 pagine del Recovery plan, il che non ha consentito loro di esaminare ciò che l’Esecutivo intende fare con i soldi dell’Europa. Accusano Conte ed il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, di averli snobbati: «Ci avete convocato con un mese di ritardo e non ci date nemmeno il piano completo», accusano. La risposta di Gualtieri: «Se ve lo avessimo dato avreste contestato anche questo».
Da più parti, si avverte che si è arrivati ad un punto di non ritorno. La ministra delle Pari opportunità, la renziana Elena Bonetti, allarga le braccia: «Serve un nuovo progetto di Governo che offra al Paese chiarezza», dice. Il che preoccupa il Pd, secondo cui Italia Viva vuole «commissariare il Consiglio dei ministri». Andrea Orlando cerca di portarsi avanti e, a proposito di una possibile crisi, avverte: «A questo punto non è esclusa, quindi va messo in sicurezza il Recovery».
Renzi getta altra benzina sul fuoco: «Penso che gli italiani non ne possano più. Sono sei mesi che chiediamo questo piano. Dico al governo: prendete una decisione, quale che sia, ma prendetela». Maria Elena Boschi, al termine del vertice, ha chiesto 24 ore di tempo per decidere. Il resto della maggioranza è convinto che ormai si va alla deriva. Tutto sarà più chiaro dopo il Consiglio dei ministri che si terrà la prossima settimana. Se Italia Viva, come ormai pare assodato, dirà di no al Recovery plan, Conte andrà in Parlamento. E la crisi di Governo non sarà più uno spauracchio ma un fatto concreto.