Cosa succede a un’auto abbandonata?


Quando un’auto o una moto si può considerare rifiuto. Cosa succede se viene lasciata su un’area pubblica, privata o condominiale e come fare per rimuoverla.
Cosa succede a un’auto abbandonata? Chi la deve spostare? Chi deve pagare le eventuali spese per la sua rimozione? Sono previste sanzioni e come fare per evitarle? Di tanto si parla spesso, specie dopo l’apertura di una successione. Non è infatti raro che gli eredi si trovino a dover fare i conti, per diversi anni, con i conflitti giudiziali sulla divisione del patrimonio, durante i quali i beni del defunto restano di fatto immobilizzati. Ed ecco che l’auto lasciata sotto casa finisce per perdere valore sino a diventare un rottame.
Per stabilire cosa succede a un’auto abbandonata bisogna innanzitutto comprendere se questa possa essere classificata come un rifiuto o meno. Partiamo da questa seconda ipotesi.
Indice
Se l’auto non è ancora un rifiuto
Nel caso di veicolo abbandonato su un suolo pubblico che non sia ancora arrivato “a fine vita” (quindi semplicemente “fuori uso”), la polizia innanzitutto accerta se sul mezzo pende una denuncia di furto [1]. In caso contrario, ne dispone il conferimento a un centro di raccolta.
La stessa procedura si applica anche alle auto lasciate su strade o aree private destinate a uso collettivo, in quanto considerate «a uso pubblico» perché utilizzate per esigenze di interesse generale e non private del singolo.
Si ricorda che l’auto, anche se non usata, deve essere assicurata se viene lasciata sul suolo pubblico. Diversamente, l’eventuale sanzione scatterà in capo agli eredi. Inoltre, sempre gli eredi, devono provvedere alla regolarizzazione del bollo auto.
Leggi anche “Auto abbandonata: posso prenderla?“.
Se l’auto è un rifiuto
Un veicolo fuori uso si considera “rifiuto” se il proprietario se ne disfa o se è destinato alla demolizione, ufficialmente privato delle targhe anche prima della materiale consegna ad un centro di raccolta autorizzato. Lo stesso vale se risulta in evidente stato di abbandono anche se non cancellata dal Pra.
In tali ipotesi, l’auto, sia essa giacente su strade pubbliche o private «comunque soggette a uso pubblico», diventano un “rifiuto urbano” [2].
Inoltre, se il veicolo contiene ancora olio minerale, batteria al piombo e liquido antigelo è classificato come rifiuto pericoloso.
La procedura per la rimozione passa innanzitutto da un’ordinanza del sindaco [3]. Quest’ultimo emette un provvedimento con cui dispone l’obbligo di rimozione dei rifiuti abbandonati e di ripristino dei luoghi. L’obbligo ricade innanzitutto sull’autore dell’abbandono. Insieme a questi è tenuto anche, in solido, il proprietario dell’area (o titolare di altro diritto reale o personale di godimento) solo però se è responsabile, anche a titolo di colpa (di tanto parleremo meglio nel successivo paragrafo).
Poiché l’ordinanza del sindaco non ha natura sanzionatoria, ma è rivolta a tutelare l’ambiente, l’obbligo di rimuovere il veicolo abbandonato e smaltire il rifiuto si trasmette agli eredi dell’autore dell’abbandono. Sugli eredi, quindi, ricadono le spese sostenute dal Comune.
Se non ci sono eredi o se gli eredi hanno rinunciato all’eredità, la polizia segnala l’abbandono al Comune per eventuali profili di responsabilità del proprietario dell’area. Nei confronti di quest’ultimo viene emessa un’ordinanza che impone la rimozione e lo smaltimento del rifiuto abbandonato assegnandogli un termine entro cui provvedere.
In difetto di destinatari specifici, l’ordinanza viene eseguita d’ufficio.
Veicolo abbandonato su area privata: il proprietario è responsabile?
Affrontiamo, più nel dettaglio, l’eventuale responsabilità del suolo privato su cui un terzo abbia abbandonato un veicolo. In proposito, il Consiglio di Stato [4] ha ritenuto illegittimo l’ordine di rimozione di rifiuti abbandonati a carico del proprietario dell’area privata se non ha alcuna colpa per l’illecito. Questi può subire l’ordine di rimozione solo se ha posto in essere una compartecipazione anche solo colposa od omissiva per impedire l’abbandono (ad esempio, omettere la vigilanza attiva o la segnalazione tempestiva alle forze dell’ordine).
Insomma, la verifica sulla responsabilità del proprietario dell’area va fatta caso per caso, anche ai fini dell’applicazione in solido dell’eventuale sanzione amministrativa per l’abbandono di rifiuti pericolosi che va da 600 a 6.000 euro [5].
Auto abbandonata su cortile condominiale
Che succede se l’auto viene abbandonata nel cortile del condominio? Cosa può fare l’amministratore? La Cassazione ritiene lecita la rimozione di veicoli o ciclomotori parcheggiati su aree condominiali in violazione di norme del regolamento di condominio. Il mezzo verrà affidato a una ditta di rimozione e custodia.
In particolare, la Suprema Corte ha escluso la configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni [6]. Quindi, l’abbandono del mezzo su parti comuni deve ritenersi altrettanto illecito. Ad ogni modo, prima di procedere alla rimozione, sarebbe preferibile informare espressamente e preventivamente il trasgressore che si passerà alle vie di fatto nel caso in cui non dovesse provvedere spontaneamente a spostare il veicolo altrove.
Dopo la rimozione, se il proprietario pretende la restituzione del veicolo, questo dovrà essergli consegnato anche se egli non proceda al pagamento del dovuto per rimozione e custodia. In tal caso, il condominio potrà attivarsi, anche per le vie giudiziali, al fine di ottenere la condanna del trasgressore al rimborso del corrispettivo versato alla ditta di rimozione e custodia, a titolo di risarcimento dei danni.
note
[1] Dm 460/1999 e Dlgs 209/2003.
[2] Art. 183 del Codice ambientale, il Dlgs 152/2006.
[3] Art. 192, Dlgs 152/2006.
[4] Cons. Stato sent. n. 2786/2018.
[5] Art. 255, Dlgs 152/2006.
[6] Cass. sent. n. 196/2007.