In alcuni Stati d’Europa e in altri continenti è già in vendita; in Italia, sarà disponibile a breve in farmacia.
Su Amazon si può già comprare, al prezzo di circa 15 euro. Per l’arrivo nelle farmacie italiane bisognerà attendere solo un paio di settimane. Taffix, lo spray nasale anti-Covid, è già in vendita in alcuni Stati anche europei e promette di diventare un’arma in più nella lotta al Sars-CoV2.
È una nuova tecnologia israeliana. Non vuole sostituire le mascherine, punta piuttosto a essere una protezione in più, in aggiunta a queste. Funziona come un normale spray per il raffreddore: lo si spruzza all’interno delle narici ed è in grado di creare una barriera protettiva in appena 50 secondi, rilasciando una polvere che contiene ipromellosa, componente presente in molti farmaci.
In pratica, all’interno del naso, si forma come una schermatura, consistente in un fine strato di gel, efficace contro diversi tipi di virus per cinque ore continuative. Secondo gli esperimenti fatti per saggiarne l’efficacia, Taffix uccide il 99% delle cellule virali del Covid.
Il naso, infatti, può essere una via di accesso all’organismo: «Il 95% dei virus penetra nel corpo attraverso il naso e viene debellato nel momento in cui incontra la patina di Taffix», informa Udi Gilboa, co-fondatore e direttore esecutivo dell’azienda biofarmaceutica Nasus Pharma, che ha creato lo spray.
Al quotidiano Repubblica, Gilboa ha spiegato che Taffix «riduce il pH della mucosa nasale al 3.5: ogni virus che conosciamo oggi muore in un ambiente con tale livello di acidità. Ciò significa che Taffix costituisce una soluzione preventiva non solo per il Covid, ma per ogni patologia virale, compresa l’influenza stagionale. È la prima volta che, oltre alle mascherine, una misura preventiva per il contrasto del Covid si è dimostrata realmente efficace nel limitare la diffusione del contagio».
Sono i test di laboratorio, a cura dei ricercatori dell’Università della Virginia, a confermare che questo spray nasale può uccidere il 99% delle cellule virali del Covid. Altri esperimenti invece sono consistiti nel somministrare Taffix a un campione di residenti in una delle più affollate città israeliane, Bnei Berak, che, a causa dell’alta densità di popolazione, ha riportato anche un numero di contagi al di sopra della media.
Su un totale di 83 persone, che hanno applicato Taffix tre volte al giorno oltre a indossare le mascherine, solo 2 sono risultate positive al Coronavirus. Trattasi, peraltro, proprio delle «due persone che hanno ammesso di non aver spruzzato lo spray alla frequenza richiesta», ha precisato il supervisore dello studio. Un altro gruppo di persone doveva invece indossare solo la mascherina, senza usare Taffix: qui, il tasso di contagio è stato del 10%, dunque più alto.
Lo spray è pensato soprattutto per i contesti urbani più affollati o per tutte quelle situazioni, in generale, in cui il distanziamento è difficile, come i mezzi pubblici.
Perfino l’Iran, nemico giurato di Israele, non ne farà a meno. La Repubblica islamica, uno dei Paesi più colpiti dal Covid, boicotta sistematicamente i prodotti israeliani ma, in occasione della pandemia, ha deciso di fare un’eccezione e di derogare alla fatwa che vieta di comprare merce prodotta «dai sionisti o da Israele». Se il trattamento è «unico o insostituibile» – come Taffix – si può chiudere un occhio.