Una pessima annata per il premier, non solo per l’emergenza Covid che ha triplicato gli impegni, ma anche per le entrate nettamente diminuite rispetto al 2019.
Duemilaventi, anno nefasto per tutti, anche per Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio non solo si è visto piovere addosso una pandemia che l’ha costretto a governare con uno scenario inedito davanti a sé, decisioni difficili da prendere e triple responsabilità (ora anche la sua maggioranza in crisi, ma questa è un’altra storia).
Anche il suo portafogli ne ha risentito pesantemente, a giudicare dall’analisi delle sue ultime dichiarazioni dei redditi. Il confronto 2018 – 2019 – 2020 è impietoso e dimostra che conviene nettamente di più fare l’avvocato/professore universitario che il premier.
Nel 2018, prima che Conte diventasse capo del Governo (il periodo d’imposta è il 2017, quando non aveva ancora iniziato la sua avventura da premier dell’Esecutivo gialloverde) dichiarava al Fisco 370mila 314 euro. All’epoca, esercitava la professione di avvocato civilista e docente universitario.
Il 2019 è l’anno del grande salto di qualità nelle sue finanze. L’imponibile schizza a un milione 155mila 229 euro, per effetto della necessità di chiudere tutti gli incarichi pendenti, una volta prese le redini del Governo gialloverde. Il che ha comportato l’emissione di numerose fatture in un tempo ristretto, altrimenti sarebbero state spalmate su un periodo più lungo.
Infine, il 2020, l’anno del minimo storico: Conte dichiara «appena» 158mila 474 euro. In pratica, in dodici mesi, gli entra un milione di euro in meno, con il suo incarico da «politico puro», facendo a meno della toga e della cattedra. La dimostrazione plastica che a fare il premier ci si «rimette».
Be’, a fare il Premier onesto, cioè una volta assunta la carica NON si svolgono + funzioni professionali svolte fino a un giorno prima. Come commentiamo i deputati e senatori che dopo eletti, continuano a svolgere la professione con alti redditi (sommando le mansioni) e con quale tempo da dedicare allo svolgimento nella carica istituzionale?