In arrivo, il primo decreto Ristori del 2021 e il quinto dall’inizio dell’emergenza, per arginare il disastro economico della pandemia.
Non solo restrizioni e divieti. Al prossimo Dpcm, che entrerà in vigore il 16 gennaio e resterà valido per i successivi 30-45 giorni, è abbinato anche un nuovo decreto Ristori.
Il tentativo è quello di dare una boccata d’ossigeno alle attività economiche penalizzate dal Coronavirus. I bar, per esempio: secondo una prima ipotesi sul testo del nuovo decreto, dovranno fare a meno dell’asporto, mentre è ancora consentita la consegna a domicilio (per approfondire leggi qui: Nuovo Dpcm: la bozza che Speranza porterà in Parlamento).
Il provvedimento – il primo dell’anno nuovo e il quinto da inizio emergenza – prevede bonus e finanziamenti a fondo perduto a chi ha più risentito delle restrizioni a causa della pandemia. Gli aiuti arriveranno anche per le partite Iva e i professionisti, come architetti e avvocati.
Stando a quanto trapela al momento, il Governo starebbe pensando di fare a meno della scrematura dei 160 codici Ateco (per approfondire leggi qui: Cos’è il codice Ateco), che finora avevano permesso di delimitare precisamente il perimetro dei beneficiari delle agevolazioni.
I contributi a fondo perduto dovrebbero dunque arrivare anche ai liberi professionisti, indipendentemente dalla fascia di rischio contagio in cui è inserita la regione dove risiedono ed esercitano l’attività.
Condizione imprescindibile per ottenere gli aiuti: la perdita di fatturato, che sarà parametrata sugli incassi del primo semestre 2020, anziché sullo scarto tra aprile 2020 e lo stesso mese dell’anno precedente.
Si parla anche di una nuova cassa integrazione, nell’ambito di un’organica revisione delle misure a sostegno dei lavoratori, sia subordinati sia autonomi.