Verso il divieto di usare le stoviglie di carta


La direttiva europea contro la plastica si estende a piatti, bicchieri o posate di carta. Colpa del materiale che le rende impermeabili.
Non solo vaschette monouso e forchettine o coltelli di plastica: ora anche imballaggi e stoviglie di carta potrebbero scomparire dalla nostra vita nel nome della tutela dell’ambiente. Lo prevede la direttiva europea approvata a suo tempo per eliminare la plastica dall’uso quotidiano, ora allargata a piatti, bicchiere e posate di carta biodegradabili.
Il problema, secondo il legislatore comunitario, è che quelle stoviglie non sono fatte al 100% di carta ma sono ricoperte di una sottile pellicola che le rende resistente ai liquidi. In effetti, se un bicchiere fosse di pura carta, nel momento in cui si versa dell’acqua si squaglierebbe in mano. Ecco, è quel materiale che lo rende impermeabile che non fa bene all’ambiente, secondo Bruxelles. E che, pertanto, va eliminato.
Non la vedono così gli addetti ai lavori. Ad alzare la voce è l’Eppa, l’Alleanza europea per gli imballaggi di carta guidata dall’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato, a capo di una multinazionale del settore. Secondo l’Agenzia, le stoviglie di carta inquinano meno rispetto a quelle di plastica ed anche a quelle tradizionali (che vanno lavate con il detersivo almeno tre volte al giorno: colazione, pranzo e cena). In particolare, l’utilizzo di queste ultime, cioè delle forchette e i coltelli in acciaio che tutti hanno nel cassetto della cucina, comportano – secondo l’Eppa – il 177% in più di emissioni di CO2 nell’aria, il 267% in più di consumo di acqua e il 132% in più di particolato fine rispetto a quelle monouso di carta. Colpa del ciclo di produzione delle stoviglie tradizionali, del consumo e riciclo, del trasporto dalla fabbrica ai punti vendita, del lavaggio sanificante e dei detersivi utilizzati per la loro pulizia, ecc.
A rischio non solo i produttori ma anche chi negli imballaggi e nelle stoviglie di carta e cartone trovano un guadagno quotidiano. Si pensi, ad esempio, alle consegne d’asporto in cui si utilizzano prodotti monouso per garantire maggiore igiene, specialmente di questi tempi.
Mi sembra una grossa cretinata anche perché le stoviglie di carta rivestite di plastica sono introvabili.
Meglio sarebbe spingere al massimo l’uso di stoviglie e contenitori realizzati in materiale biodegradabile che sono compostabili al 100% con agevolazioni ai produttori e grandi utenti e vietando una volta per tutte magari con multe salate le stoviglie di plastica o rivestite di plastica.
E fare pagare di più i sacchetti dei supermercati in modo particolare le buste pesanti che i cittadini, per pigrizia, non si portano mai dietro.