Prescrizione fiscale più lunga per bloccare le cartelle


Il Governo lavora ad un prolungamento dei termini che definiscono la decadenza per evitare l’invio massiccio di 50 milioni di avvisi e cartelle.
Bloccare l’invio massiccio di 50 milioni di cartelle esattoriali. Questo l’obiettivo che il Governo vorrebbe raggiungere con il prolungamento della prescrizione allo studio del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il riavvio dell’attività di riscossione dopo la pausa per l’emergenza Covid, infatti, rischia di provocare una valanga di invii di cartelle ed avvisi. La prescrizione più lunga servirebbe a spalmare gli invii nel tempo, in vista anche della nuova rottamazione e del saldo e stralcio in arrivo, secondo i piani del Mef.
Non si tratta, però, di un’operazione semplice. Come osserva questa mattina il quotidiano Il Sole 24 Ore, ci vorrebbe l’approvazione del nuovo deficit da parte del Parlamento per almeno 25 miliardi circa, di cui fanno anche parte i nuovi aiuti ai Comuni, il rifinanziamento della cassa integrazione e la decontribuzione per i professionisti. Un passo avanti per accorciare i tempi potrebbe arrivare domani con il via libera allo scostamento di bilancio da parte del Consiglio dei ministri, che conta con il voto favorevole anche di Italia Viva, nonostante il partito di Matteo Renzi abbia intenzione di abbandonare l’Esecutivo.
La necessità di diluire l’invio di cartelle e avvisi di riscossione è stata enfatizzata due giorni fa anche dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, preoccupato per i rischi che comporta gestire una mole di lavoro del genere ma anche per la reazione che possono avere i destinatari di cartelle ed avvisi in piena crisi economica da pandemia Covid.
Si pensa, dunque, di prolungare i termini di prescrizione che fanno decadere gli effetti delle notifiche, proprio per evitare l’effetto valanga e per consentire un altro giro di agevolazioni in grado di compensare le richieste del Fisco.