Pensione anticipata: novità sul contratto di espansione


La legge di Bilancio introduce le regole per il prepensionamento e la cassa integrazione agevolata a seconda del numero di addetti dell’azienda.
Solo le aziende con almeno 500 dipendenti potranno utilizzare appieno il contratto di espansione, mentre quelle con un organico compreso tra 250 e 499 addetti possono accedervi solo per consentire lo scivolo incentivato ai lavoratori a cui mancano 5 anni alla pensione. Lo prevede la legge di Bilancio 2021.
Come noto, il contratto di espansione permette all’azienda, previo accordo con i sindacati, di presentare un progetto di formazione in linea con i suoi piani di sviluppo e di ottenere in cambio dallo Stato 18 mesi di cassa integrazione con riduzione oraria massima del 30%. Garantisce, però, anche lo scivolo dei lavoratori a cui mancano non più di 60 mesi per andare in pensione di vecchiaia o anticipata, purché l’azienda si impegna ad assumere altri dipendenti.
La legge di Bilancio prevede che nel periodo dello scivolo il datore riconosca al dipendente un’indennità mensile, comprensiva di Naspi nel caso se ne avesse diritto, rapportata al trattamento previdenziale lordo maturato al momento della cessazione.
Inoltre, la nuova legge prevede:
- prepensionamento per un periodo di 60 mesi più l’adeguamento alla speranza di vita dalla prima decorrenza utile della pensione;
- riduzione dell’indennità di prepensionamento cui ha diritto il lavoratore pari ad un importo teorico della Naspi;
- versamento a carico del datore di lavoro dei contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto alla pensione anticipata. L’ammontare si riduce di un importo equivalente alla somma della contribuzione figurativa.
I benefici vengono prolungati di 12 mesi per le aziende con più di 1.000 dipendenti.
Tutti questi strumenti sono a disposizione delle imprese con più di 500 addetti, mentre le aziende con più di 250 addetti e meno di 500 potranno accedere solo al prepensionamento.