Governo: così verrà sostituito Renzi al Senato


Servono 161 senatori per ottenere la fiducia martedì. Già prevista una decina di adesioni tra dissidenti di Italia Viva e dell’opposizione.
Ancora tre giorni e Giuseppe Conte potrebbe avere in Parlamento la rivincita sulla quale lavora senza sosta. Lunedì e martedì, il presidente del Consiglio si presenterà alle Camere per le comunicazioni sulla crisi di Governo scatenata dopo le dimissioni delle due ministre di Italia Viva ed il passaggio del partito di Matteo Renzi all’opposizione. A Montecitorio, non dovrebbe avere particolari problemi per raggiungere la maggioranza dei consensi al voto di fiducia. Il vero problema si pone al Senato, dove le distanze tra i due schieramenti sono più risicate. Ma Conte avrebbe già trovato la soluzione per non uscire sconfitto da Palazzo Madama e continuare a governare dimostrando a Renzi che non ha bisogno di lui per restare in piedi.
Il merito lo avrebbero i cosiddetti «costruttori» del Maie, il Movimento italiani all’estero, che hanno creato il gruppo «Maie/Con-Te», sfruttando un evidente gioco di parole con il cognome del premier. Ma, soprattutto, dei parlamentari che sarebbero disposti a passare dall’opposizione alla maggioranza per non far cadere l’Esecutivo. Tra questi ci sarebbe una mezza dozzina di senatori proprio di Italia Viva che non condividono la linea adottata da Renzi. A questi si aggiungerebbero quattro o cinque berlusconiani ed un paio di dissidenti del Movimento 5 Stelle. Senza dimenticare i senatori a vita Mario Monti ed Elena Cattaneo. L’obiettivo è arrivare a 161 senatori, cioè ad avere la maggioranza assoluta, per porre fine alla crisi, voltare pagina, assegnare i due ministeri rimasti vacanti, riassestare la compagine di Governo e andare avanti. Per quanto tempo, è un altro discorso.
L’attuale maggioranza senza Renzi parte da 151 senatori (compresi Monti e Cattaneo). Ne servono 10 che, come detto, potrebbero essere già stati individuati e si sarebbero resi disponibili. Ma non è detto che l’adesione per salvare Conte e garantire un Governo europeista al Paese si fermi qui. A questo punto, il colpo di scena martedì in Aula potrebbe essere servito.