Al di là della regola generale contenuta nel nuovo Dpcm, ci sono le ordinanze dei governatori. Questo implica un procedere ancora in ordine sparso.
Infanzia, primaria e medie a scuola in presenza. Licei di nuovo in classe da lunedì, almeno al 50% e fino a un massimo del 75%. Nelle zone rosse, didattica a distanza dalla seconda media in su. Questa la regola generale dal 18 gennaio (per approfondire leggi qui: Nuovo Dpcm: cosa cambia per la scuola), contenuta nel nuovo Dpcm che entra in vigore domani.
Ma c’è un “ma”. Anzi, ce ne sono molti. Tanti quante sono le ordinanze regionali che deviano dalla normativa nazionale. Da questa prendono le distanze per via della situazione epidemiologica sul territorio o comunque per il fatto che i governatori ritengono più prudente aspettare per giungere a queste percentuali di didattica in presenza.
Quindi: chi è, in concreto, che torna a scuola da lunedì 18 gennaio, considerando anche che per molti liceali la campanella era già suonata l’11? Vediamo nel dettaglio.
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Le regioni dove le superiori hanno già ripreso in presenza
Il decreto precedente – cosiddetto decreto-ponte in scadenza oggi – prevedeva il rientro a scuola degli alunni di scuola materna, elementari e medie dal 7 gennaio e dall’11 gennaio per liceali e studenti di istituti tecnici in presenza al 50%, per poi aumentare la percentuale.
Alla regola impartita a livello centrale si sono attenute Abruzzo, Toscana, Valle D’Aosta e Provincia autonoma di Trento, dove le scuole, sono aperte già quasi da una settimana. Chi non l’ha già fatto potrà dunque incrementare la presenza degli alunni delle superiori fino a un massimo del 75% della popolazione scolastica, come prevede il nuovo Dpcm.
Da lunedì, Toscana e Trento manterranno il colore giallo mentre Abruzzo e Valle D’Aosta passeranno all’arancione. Il nuovo Dpcm non fa differenza tra zona gialla e zona arancione a livello di ripresa delle lezioni in presenza per le superiori. Solo in quelle rosse si va a scuola in dad dalla seconda media in su.
Le regioni dove le superiori riprendono lunedì
In conformità al nuovo Dpcm – e anche alle vecchie ordinanze regionali, in qualche caso – i ragazzi delle superiori tornano in classe lunedì 18 gennaio in Puglia, Lazio, Molise, Piemonte ed Emilia Romagna.
Nel Lazio, il presidente della Regione Nicola Zingaretti aveva emanato già la scorsa settimana un’ordinanza che faceva slittare il rientro al 18 per la scuola secondaria superiore.
In Emilia Romagna, il governatore Stefano Bonaccini avrebbe voluto aspettare fino al 25 gennaio, ma il Tar ha bocciato il suo provvedimento. Dunque, studenti delle superiori tutti a scuola in presenza da lunedì.
Il ministero della Salute ha deciso che, in base ai dati della curva epidemiologica, passano in zona arancione Lazio, Puglia, Piemonte. Conserva questo colore l’Emilia Romagna, che era già arancione, mentre il Molise rimane giallo.
Le regioni dove le superiori ripartono più tardi
Nella maggior parte delle regioni italiane, il ritorno a scuola per i ragazzi delle superiori dovrà attendere. Questo in virtù delle ordinanze dei governatori.
Il 25 gennaio, la campanella tornerà a suonare in Liguria per liceali e alunni degli istituti tecnici. Ancora più tardi, riprenderanno le lezioni in presenza per gli studenti di Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sardegna e Veneto. In tutti questi territori, si riparte dal primo febbraio, per effetto delle ordinanze emesse già la settimana scorsa dai presidenti regionali.
Tra queste regioni, passano alla zona arancione, da lunedì, Liguria e Marche. Restano arancioni Veneto e Calabria. Gialle Campania, Basilicata e Sardegna.
Le regioni rosse
Secondo quanto previsto dal Dpcm, in zona rossa non si va a scuola dalla seconda media in su. Dunque, in Lombardia, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano, tutte zone rosse dal 18 gennaio, gli istituti superiori si dovranno attrezzare con la didattica a distanza.