Studente fuori sede: assegno di mantenimento più alto


Secondo la Cassazione, non viene meno il requisito di coabitazione e il genitore collocatario spesso deve anticipare le spese.
La scelta dell’università può incidere sull’importo dell’assegno di mantenimento: il genitore a cui è stato affidato il figlio che si trasferisce altrove per portare avanti i suoi studi ha diritto ad un aumento dell’assegno versato dall’altro genitore, in modo da sostenere meglio le spese del ragazzo studente fuori sede. Lo ha stabilito la Cassazione [1].
Poco importa, sostiene la Suprema Corte, che il giovane rientri a casa solo per Pasqua, estate e Natale: secondo la sentenza, il requisito della coabitazione esiste e dà diritto all’aumento dell’assegno.
In pratica, sostiene la Cassazione, il rapporto tra il genitore affidatario ed il figlio non deve essere paragonato a quello tra i coniugi. In quest’ultimo caso, infatti, c’è una coabitazione quotidiana giustificata dall’unicità di interessi. Nel primo caso, invece, e soprattutto se il figlio è maggiorenne, il rapporto è saltuario anche per la necessità di lasciare l’abitazione per esigenze di studio. Il fatto che il ragazzo torna a casa solo per brevi periodi durante l’anno, insiste la Corte Suprema, non comporta delle conseguenze né sul legame con il genitore né sull’assetto familiare. Il genitore collocatario, infatti, resta «la figura di riferimento per il corrente sostentamento del figlio e provvede materialmente alle sue esigenze».
La Cassazione, infine, osserva che il genitore collocatario è nella posizione di dover anticipare «ogni esborso necessario per il sostentamento del figlio presso la sede di studio». Ulteriore motivo, concludono gli Ermellini, per riconoscere un aumento dell’assegno di mantenimento.
note
[1] Cass. sent. n. 29977/2020.