Covid, caos sulle zone rosse: cosa si può fare


Lombardia fa ricorso, la Sicilia accetta, Bolzano mantiene la fascia gialla con qualche restrizione in più. Come bisogna comportarsi.
L’ordinanza del ministero della Salute non è piaciuta a due delle tre Regioni che da domani si tingono di rosso e i cittadini di Lombardia e Alto Adige, che insieme a quelli della Sicilia finiscono nella fascia con le restrizioni più severe, si chiedono come devono comportarsi e fino a quando durerà l’incubo della zona rossa, inizialmente previsto fino al 31 gennaio.
Da Milano e da Bolzano sono partiti i ricorsi contro la decisione di confinare in zona rossa le rispettive Regioni. Ma il governatore altoatesino, Arno Kompatscher, è andato oltre: sulla base di una valutazione dell’Azienda sanitaria provinciale, ha firmato ieri sera un’ordinanza (qui puoi scaricare il testo originale mentre qui puoi scaricare l’ordinanza precedente) con cui mantiene la zona gialla in cui si trovava il suo territorio ma con qualche restrizione in più, ovvero:
- bar e altri servizi simili e commercio al dettaglio di bevande possono garantire il servizio di asporto esclusivamente fino alle 18;
- restano chiusi gli impianti sciistici tranne per le sessioni di allenamento di atlete e atleti che partecipano agli eventi e alle competizioni nazionali e internazionali riconosciute dalle federazioni e in assenza di pubblico;
- le attività dei rifugi alpini e quelle della ristorazione che si trovano nelle aree sciistiche, presso le piste da slittino e nelle zone delle stazioni a valle degli impianti sciistici sono consentite dalle 8 alle 16. La consumazione di pasti e/o bevande è consentita, sia all’interno che all’esterno dell’esercizio, solo dietro prenotazione e solo al tavolo per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che si tratti di tutte persone conviventi. Al banco è proibita la sosta, nonché la somministrazione e la consumazione di pasti e bevande. È vietata la vendita d’asporto di pasti e bevande. Sono vietate la somministrazione e consumazione di bevande superalcoliche anche in aggiunta ad altre bevande.
Riassumendo: zona gialla per quanto riguarda gli spostamenti, con coprifuoco dalle 22 alle 5, asporto nei bar e nei negozi di bevande (ad esempio, enoteche) fino alle 18, ristoranti e rifugi alpini aperti con alcune restrizioni, chiusi gli impianti sciistici.
Diversa la situazione in Lombardia, dove il governatore Attilio Fontana si è limitato a presentare ricorso contro l’ordinanza del ministero della Salute. Ciò, però, non impedisce che da domani nella Regione che fa capo a Milano entrino in vigore le restrizioni più dure, anzi: sul sito della Regione Lombardia, si legge che «in base all’ordinanza del ministro della Salute del 15 gennaio 2021, a partire da domenica 17 gennaio la Lombardia è collocata in “zona rossa”». Alcuni sindaci, come quelli di Bergamo e di Cremona, hanno chiesto delle deroghe. Toccherà aspettare.
Si limita, invece, ad accettare quanto disposto dal ministero della Salute la Regione Sicilia. Si legge sul suo sito: «La Sicilia sarà “zona rossa” dalla mezzanotte tra sabato e domenica (17 gennaio), per due settimane (fino a domenica 31 gennaio)». D’altro canto, era stato proprio il governatore siciliano Nello Musumeci, a chiedere di blindare il territorio con le misure più forti.
Ormai, ci stanno confondendo a cambiare continuamente colore. Ma mettessero le regole esposte per bene in un disegnino così ciascuno di noi sa esattamente quello che può e non può fare. Non è difficile. Lo sanno fare anche i bambini!
Se continuiamo di questo passo, non diventeremo mai zona bianca. Penso che forse la situazione migliorerà la prossima estate. Mi sembra che comunque la gente continui ad infrangere le regole anche se sembra che qualche medico abbia detto che non c’è più l’emergenza sanitaria. Ma prima di fare queste dichiarazioni e far crescere il numero di negazionisti, perché non cercano di misurare le parole e certi medici che si sentono le nuove star di internet non si rendono conto che allarmano la gente perché c’è chi dice A e ch dice B e noi non sabbiamo più che diamine sta succedendo