Più tasse in arrivo per pagare il Recovery plan


L’Unione europea vuole introdurre quattro nuovi prelievi fiscali per compensare il finanziamento del Piano di ripresa e resilienza. Ecco i conti di Bruxelles.
Lo stanziamento dei soldi del Recovery plan non sarà indolore. L’Unione prevede l’introduzione di quattro nuove tasse per finanziare il Piano di ripresa e resilienza messo a punto allo scopo di aiutare gli Stati membri a superare la crisi causata dall’emergenza Covid.
Si tratta, come spiega questa mattina il quotidiano Italia Oggi, di quattro prelievi fiscali dal gettito complessivo di circa 22 miliardi di euro l’anno fino alla fine del 2058 per aumentare dello 0,6% le entrate dirette dell’Ue e compensare le passività che derivano dall’emissione dei Recovery bond.
Questi i conti che si stanno cercando di far quadrare a Bruxelles. Verrà reperito dal mercato un prestito fino a 750 miliardi di euro, soprattutto entro il 2024. In questo modo, il Consiglio europeo ha deciso un incremento straordinario dei massimali di gettito dello 0,6% per fronteggiare la crisi del Covid, valido sia per tutti i prelievi fiscali dell’Unione sia per le contribuzioni dei singoli Paesi al bilancio comunitario.
Nella pratica, quindi, si prevedono questi quattro nuovi prelievi fiscali:
- un’aliquota del 3% sulla nuova base imponibile consolidata per l’imposta sulle società;
- una quota del 20% di quanto viene incassato dalle aste del sistema comunitario di scambio delle quote di emissioni;
- la riforma delle entrate con il mantenimento dei dazi doganali come gettito diretto;
- un contributo nazionale sulla quantità di rifiuti di imballaggi di plastica non riciclati.