Lombardia, Sicilia e Bolzano restano rosse, in attesa del verdetto del Tar su Milano. Sardegna verso l’arancione, Veneto forse gialla. Migliora l’Rt nazionale.
Complessivamente, la situazione sul contagio da Covid in Italia sta migliorando. Ma ciò non vuol dire che per alcune Regioni ci sarà il tanto atteso allentamento delle restrizioni. L’indice Rt nazionale è sceso sotto quota 1, precisamente si colloca a 0,97. Erano cinque settimane che non si registrava una diminuzione. L’Istituto superiore di sanità (lo fa, ovviamente, anche il Governo) attribuisce questo fenomeno alle chiusure del periodo natalizio. Solo in Sardegna si registra un peggioramento che potrebbe portare l’isola a lasciare il colore giallo e a tingersi di arancione dalla prossima settimana.
Entro sera, il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà l’ordinanza con i nuovi colori delle Regioni. Non dovrebbero esserci particolari sorprese, quindi la classificazione sarà con ogni probabilità questa:
- Regioni gialle: Campania, Toscana, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento;
- Regioni arancioni: Abruzzo, Calabria, Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d’Aosta;
- Regioni rosse: Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano e Sicilia.
Come si può vedere, mancano Veneto e Sardegna. La Regione governata da Luca Zaia potrebbe lasciare l’arancione per passare alla fascia gialla, ma si dovrà attendere la conferma che arriverà nelle prossime ore. Per quanto riguarda, invece, la Sardegna, il rischio è esattamente il contrario, cioè che da gialla diventi arancione. Anche questo verrà confermato entro sera dal ministro Speranza.
La Lombardia, invece, attende per lunedì il verdetto del Tar sul ricorso presentato dal governatore Attilio Fontana, che vorrebbe portare la regione fuori dalla fascia rossa. Nel frattempo, Speranza confermerà il suo attuale status, come quelli della Sicilia e dell’Alto Adige.
Va ricordato che il generale miglioramento dell’indice Rt non si traduce automaticamente in un passaggio da una fascia più restrittiva a una con maggiore libertà: prima della «promozione», infatti, bisogna mantenere per due settimane i dati migliori.