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Giustizia: le norme che slittano al 30 aprile sui processi
22 Gennaio 2021 | Autore: Carlos Arija Garcia


Con la proroga dello stato di emergenza, vengono mantenute le regole introdotte per la pandemia da Covid in ambito civile e penale.
La proroga dello stato di emergenza al 30 aprile comporta, tra le altre cose, anche lo slittamento delle norme introdotte per la pandemia da Covid che riguardano i processi civili e penali. Ecco come resteranno le cose nei prossimi tre mesi, fino alla fine di aprile.
Per quanto riguarda il civile:
- obbligo del deposito telematico generalizzato, compresi gli atti introduttivi;
- udienze a porte chiuse, anche se pubbliche;
- trattazione scritta disposta dal giudice per le udienze a cui devono partecipare solo gli avvocati difensori, comprese quelle per la separazione consensuale o il divorzio congiunto se gli interessati non vogliono partecipare;
- udienza telematica disposta dal giudice per le udienze a cui devono partecipare solo gli avvocati difensori, le parti e gli ausiliari del magistrato;
- giuramento telematico come alternativa all’udienza;
- deliberazioni collegiali in camera di consiglio con collegamento telematico;
- deposito di atti e documenti da parte di avvocati in Cassazione via posta elettronica certificata se l’online non è a regime;
- formula esecutiva dei titoli giudiziali rilasciata dal cancelliere come documento informatico dopo che l’interessato ha depositato sempre online la relativa istanza.
In ambito penale, invece:
- deposito telematico di impugnazioni e atti;
- udienze telematiche;
- sospensione della prescrizione e della durata delle misure cautelari.
Per le udienze in Cassazione fissate tra il 1° febbraio ed il giorno 8 dello stesso mese, è possibile presentare richiesta di discussione orale entro cinque giorni liberi prima dell’udienza.
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