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Contributi Inps per commercianti e artigiani

26 Gennaio 2021 | Autore: Davide La Francesca
Contributi Inps per commercianti e artigiani

Come pagare i contributi previdenziali? Quali sono i rischi del mancato pagamento?

Tutti i titolari di partita Iva, soci lavoratori e dipendenti sono obbligati al pagamento dei contributi previdenziali. Tuttavia, per ogni categoria vi sono delle differenze particolari inerenti al calcolo, ecco spiegato in maniera semplice e completa come sono disciplinati i contributi Inps per commercianti e artigiani.

Cosa sono i contributi Inps?

I contributi Inps sono i versamenti che un professionista, artigiano, commerciante o dipendente è tenuto ad effettuare per avere diritto alla pensione e, di conseguenza, determinare l’importo della stessa.

Come si calcolano i contributi Inps per i commercianti e gli artigiani?

Il calcolo dei contributi Inps viene effettuato in modo diverso per ogni categoria. Nel caso dei commercianti e degli artigiani, vi è una cifra annuale minima da versare pari a € 3.850,52 divisa in 4 rate. Nel caso in cui l’azienda abbia un reddito superiore a € 15.953, il commerciante dovrà pagare ulteriori contributi applicando un’aliquota del 24,09% alla parte eccedente.

Facciamo un esempio.

Marco ha un negozio di fiori. Essendo un commerciante, è tenuto al pagamento dei contributi previdenziali per una cifra minima pari a € 3.850,52. Nel 2020, ha avuto un reddito di € 20.000 e, di conseguenza, è tenuto al pagamento di ulteriori contributi pari al 24,09% di € 4.047, ovvero la differenza tra il reddito e €15.953. In conclusione, dovrà pagare, oltre alla cifra minima già versata, un ulteriore importo di € 974,92.

Come si pagano i contributi Inps?

Il pagamento dei contributi Inps può essere effettuato con il modello F24, se il commerciate lo ritiene opportuno, può autorizzare un intermediario a procedere all’invio telematico, in questo modo verrà addebitato automaticamente l’importo dell’F24 nel conto corrente.

Gli importi minimi da pagare, come già detto, sono divisi in 4 rate: 16 maggio, 20 agosto, 16 novembre e 16 febbraio dell’anno successivo. Nel caso in cui sia necessario versare altri contributi per aver superato la soglia dei € 15.943, l’ulteriore importo da pagare sarà rilevato in sede di stesura della dichiarazione dei redditi.

Cosa accade se non si procede al pagamento?

Se non si procede al pagamento dei contributi, l’Inps inoltra un avviso di addebito, ovvero un atto immediatamente esecutivo che permette all’Istituto di procedere all’esecuzione forzata nei confronti del debitore.

Dopo aver ricevuto l’avviso di addebito, il contribuente è tenuto a pagare i contributi entro 60 giorni con una maggiorazione del 3%, una volta superati i 60 giorni gli oneri aumentano al 6%. 

Si può richiedere una riduzione dei contributi Inps?

È possibile richiedere una riduzione dei contributi Inps solamente nel caso in cui l’impresa operi in regime forfetario: esercitando un’attività di impresa sotto tale regime fiscale, infatti, è possibile chiedere all’Inps una riduzione dei contributi minimi pari al 35%.



Di Davide La Francesca


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