Domenica 31 gennaio la mappa del Paese potrà subire delle evoluzioni, a seconda della curva dei contagi nei singoli territori.
La data da tenere a mente è questa domenica, 31 gennaio. Il ministero della Salute metterà nuovamente mano alla cartina dell’Italia, in termini di colori e zone di rischio, a seconda di quanto emergerà dal prossimo report sulla pandemia in Italia.
I dati usciranno venerdì ma un’idea la si ha già, dal momento che riguardano sempre la settimana precedente all’uscita, dunque, in tal caso, quella compresa tra il 18 e il 24 gennaio.
La maggior parte della mappa del Paese, in questo momento, è arancione; 14 le regioni di questo colore: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle D’Aosta, Veneto.
Gialle Basilicata, Campania, Molise, Provincia autonoma di Trento e Toscana. Rosse Alto Adige e Sicilia. Servono due settimane per passare da rosso ad arancione o da arancione a giallo. L’ultimo provvedimento è datato 17 gennaio, dunque le due settimane ci sarebbero quasi per tutte le regioni, eccetto la Lombardia, diventata arancione da pochi giorni.
Le maggiori candidate a passare in zona gialla sono Liguria e Veneto, dove l’indice di trasmissione del virus Rt si è abbassato ed è sceso sotto l’1, valore che sancisce l’ingresso in zona arancione. Anche il Lazio potrebbe aspirare a vestire di giallo: i dati del 22 gennaio dicono che la regione ha un Rt medio pari a 0,98.
In generale, i dati di molte regioni sono in miglioramento. La Sicilia, ad esempio, da rossa potrebbe diventare arancio: l’Rt sta diminuendo anche se resta alto il livello di rischio complessivo, che prende in esame anche altri parametri come la pressione sul sistema sanitario.
Quadro non incoraggiante, invece, nell’altro territorio rosso, la Provincia autonoma di Bolzano: l’Rt è in calo, ma il governatore Arno Kompatscher ha dichiarato che domani firmerà un’ordinanza con una nuova stretta. Chiuderanno bar e ristoranti.
Difficile che possano diventare gialle Puglia e Umbria: quest’ultima, in particolare, è data da tre settimane consecutive come tra le regioni ad alto rischio complessivo.
Ancora nessuno può aspirare alla zona bianca, che richiede Rt inferiore a 0,5 e un massimo di 50 nuovi casi settimanali ogni centomila abitanti. La Basilicata è la regione che più si avvicina (per approfondire leggi qui: Covid: chi si avvicina alla zona bianca), probabilmente quella che lo diventerà per prima, nel giro di un mese: l’Rt è intorno a 0,6.