Televisore troppo alto di notte: cosa fare?


Quando si può denunciare il vicino di casa per il volume eccessivo e le molestie acustiche.
I nuovi sistemi Dolby Surround di cui sono muniti i possessori di televisione fanno sì che le onde sonore, e in particolare i bassi, si propaghino ben oltre le quattro mura domestiche. Sicuramente, l’esperienza audio è paragonabile a quella di un cinematografo, ma bisogna anche mettersi nei panni dei vicini di casa, tutt’altro che interessati ad ascoltare gli effetti 3d. Se poi la visione del film avviene di notte, non c’è bisogno di alzare troppo il volume per molestare il prossimo, complici anche i moderni sistemi di costruzione degli edifici che, in tema di isolamento acustico, sono tutt’altro che efficienti.
Di qui il problema che comunemente si pone: in caso di televisore troppo alto di notte, cosa fare? Se il tuo vicino alza il volume e, a causa di ciò, non riesci a dormire o sei costretto a metterti i tappi nelle orecchie puoi denunciarlo? La risposta è, in linea di massima, “no”. Questo perché, come ti spiegheremo a breve, il volume del televisore troppo alto di notte non costituisce reato.
Ciò però non significa che tu sia privo di tutela. Ma la carta della difesa passa per strade differenti rispetto alla denuncia per disturbo alla quiete pubblica.
Cerchiamo di fare il punto della situazione per comprendere bene come comportarsi in situazioni di questo tipo.
Indice
Quando c’è il reato di disturbo alla quiete pubblica
La legge dice che il reato di disturbo alla quiete pubblica scatta solo quando i rumori vengono avvertiti da un “numero indeterminato di persone”. Non è quindi sufficiente molestare il vicino di casa o quelli che abitano nelle strette adiacenze (ad esempio, il condomino del piano di sotto, quello dello stesso pianerottolo, ecc.), ma è necessario che il suono possa giungere all’orecchio di numerose persone (ad esempio, tutti i condomini dell’edificio o quelli del quartiere).
Integrerebbe, ad esempio, il reato di disturbo alla quiete pubblica il comportamento del padrone dei cani che, lasciati sul balcone o nel cortile senza mangiare, abbaino tutta la notte molestando il circondario. Allo stesso modo, commetterebbe il medesimo illecito penale chi, dopo aver parcheggiato l’auto in mezzo a una piazza con lo stereo “a palla”, impedisca al quartiere di riposare.
In questi casi, dunque, sussistendo un reato procedibile d’ufficio – quindi al di là delle lamentele sporte dalle vittime – non è né necessaria una “raccolta firme”, né è determinante la querela del singolo: le autorità potrebbero agire autonomamente solo perché, avvisate da una telefonata anonima, siano intervenute sul luogo.
Volume troppo alto della televisione: si può denunciare?
Detto ciò, si comprende agevolmente come, in caso di televisore con il volume alto, il comportamento difficilmente possa essere qualificato come reato. E ciò perché, di norma, l’audio arriva solo negli appartamenti confinanti. Pertanto, la vittima non potrà allertare le autorità, le quali non hanno potere di intervento in assenza di un illecito penale.
Volume troppo alto della televisione: che fare?
Il fatto che il volume alto della tv non integri il reato di disturbo alla quiete pubblica non significa però che la vittima sia sprovvista di tutela. Di certo, questa non potrà rivolgersi all’amministratore di condominio: il capo condomino non è tenuto a risolvere le liti tra proprietari quando non è in gioco l’applicazione del regolamento condominiale o l’uso delle parti comuni.
Dunque, che fare? Non resta che rivolgersi a un avvocato che, previa diffida scritta al responsabile, agisca contro di lui con una causa civile. Si potrà, a questo punto, esperire un ricorso cautelare in via d’urgenza – il famoso ricorso all’articolo 700 del Codice di procedura civile – che dovrebbe garantire una tutela più rapida e immediata rispetto al normale giudizio civile (non certo però prima di qualche mese). Il giudizio terminerà con un ordine del giudice a cessare le condotte moleste ed, eventualmente, a insonorizzare l’appartamento laddove il massetto sia così sottile da non impedire alle onde acustiche di attraversare i muri orizzontali dell’edificio.
Nel frattempo, si potranno acquisire le prove. Prove che potrebbero essere costituite da una perizia fonometrica di parte così come dalle testimonianze di vicini, ospiti o familiari conviventi che possano dichiarare di aver distintamente sentito i rumori della televisione e di averli ritenuti «superiori alla normale tollerabilità».
Ottenuta la tutela urgente dal tribunale si potrà poi valutare se intraprendere un secondo – e più lungo – giudizio rivolto ad ottenere anche il risarcimento del danno. Ma per quest’ultimo non basterà la semplice prova del volume alto: bisognerà dimostrare di aver subito un pregiudizio al riposo o alle attività, che potrebbe consistere ad esempio in un certificato medico o in un’altra prova documentale che attesti l’incapacità a prendere sonno proprio a causa della molestia acustica.