Contratto tra l’Agenzia Spaziale Italiana e Thales Alenia Space Italia, nell’ambito della collaborazione con gli Usa nel programma di esplorazione Artemis.
A grandi passi verso la Luna. L’Italia ci sta lavorando, insieme agli Stati Uniti. Il programma di esplorazione Artemis vede i due Paesi lavorare a stretto contatto, mediante l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e la National Aeronautics and Space Administration (Nasa).
È di oggi il comunicato dell’Asi che annuncia che l’Italia si sta preparando al «grande balzo sulla superficie del nostro satellite naturale anche grazie alle relazioni internazionali tra Italia e Stati Uniti e tra le rispettive Agenzie Spaziali Asi e Nasa che si sono recentemente intensificate sulla base del reciproco interesse a collaborare sul programma di esplorazione Artemis».
La missione è della Nasa. L’Italia darà un contributo in termini industriali e ingegneristici, partecipando alla costruzione della navetta e dei moduli abitativi per il nuovo allunaggio. A questo proposito, l’Asi e la Thales Alenia Space Italia hanno appena siglato un contratto per occuparsi insieme dello studio di fattibilità e progettazione preliminare di un modulo multi-purpose legato alla missione Artemis, con un equipaggio di astronauti sulla Luna.
Lo studio durerà dieci mesi. «Dovrà portare all’ideazione di una struttura pressurizzata polivalente, flessibile ed evolvibile, in grado di adattarsi a un ampio ambito di applicazioni», spiega l’Asi. Il modulo avrà anche la funzione di fare da cabina di pilotaggio agli astronauti che parteciperanno alla missione. Si tratterà poi di realizzare l’habitat per la superficie lunare, sia stanziali (shelter) che mobili (rover pressurizzato), nonché cargo per la logistica lunare.
Secondo l’Asi, due sono i punti di forza dell’Italia nel renderla un partner affidabile per gli Stati Uniti in questo settore. Il primo è «la strettissima collaborazione dell’Asi e dell’industria italiana con le omologhe di oltreoceano nell’ambito del volo umano spaziale che affonda le sue radici nelle strette relazioni e produzioni industriali da oltre trent’anni».
Il secondo, «la perfetta combinazione presente sul territorio nazionale di esperienza e capacità di progettazione e costruzione di habitat spaziali, riconosciuta a livello mondiale».
La partecipazione dell’Italia alla missione per il ritorno sulla Luna è di buon auspicio, secondo l’Asi, anche per il futuro, dato il prestigio dell’incarico da svolgere. «Una nuova sfida», la definisce l’Asi, che «rappresenta per la nostra industria un grande valore strategico. Dopo l’orbita bassa terrestre e l’orbita lunare ora il focus mondiale si sposta sullo sviluppo dei moduli di superficie lunare, per iniziare a costruire Base Luna».
Il progetto è così di ampio respiro che «apre la strada a collaborazioni intergovernative e commerciali che si protrarranno per i prossimi trent’anni».