Disbrigo degli affari correnti e atti indifferibili e urgenti. L’Esecutivo dimissionario continuerà ad occuparsi della pandemia fino all’ultimo giorno.
Dimissionario, sì. Ad un passo dalla sostituzione, anche. Ma ancora in carica, pure. Il Governo Conte non ha perso tutta la sua capacità di azione dopo le dimissioni del presidente del Consiglio e con la nomina di un presidente incaricato di formare un nuovo Esecutivo. Restano alcune competenze in mano a Conte, prima che debba abbandonare definitivamente la sua carica.
Anche perché non è detto che, una volta ricevuto l’incarico dal Capo dello Stato, Mario Draghi riesca a mettere su un Governo nell’arco di pochi giorni. L’auspicio è che non si arrivi, ad esempio, ai 127 giorni di pausa dopo le dimissioni di Lamberto Dini nel 1996 o gli oltre 100 giorni che trascorsero tra le dimissioni di Romano Prodi dal suo secondo Governo e l’ennesimo arrivo a Palazzo Chigi (il quarto) di Silvio Berlusconi.
Secondo la Costituzione, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio, il Governo si deve limitare al «disbrigo degli affari correnti», ovvero agli atti di ordinaria amministrazione per mandare avanti la «Cosa pubblica». Non può, invece, prendere una decisione di indirizzo politico che comporterebbe un passaggio in Parlamento per ottenere una fiducia di cui non gode più.
Il Governo Conte può (anzi, deve) ancora occuparsi degli atti indifferibili e urgenti, vale a dire dei decreti-legge o di altri atti che debbano essere adottati perché richiesto dalla Costituzione, dal diritto europeo, dagli impegni internazionali o dalla legge, in modo particolare se hanno un termine di scadenza e rischiano di non essere osservati.
Il fatto che il Governo dimissionario possa intervenire sugli atti indifferibili e urgenti comporta la possibilità di prendere delle decisioni che inseriscono un indirizzo politico di maggioranza nel nostro ordinamento, anche se, nella pratica, quella maggioranza non c’è più. Succede, ad esempio, con i disegni di legge, i decreti-legge, i decreti legislativi attuativi, ecc.
In questo momento particolare, poi, la Presidenza del Consiglio ha tenuto a precisare una settimana fa che, nel periodo post-dimissioni, il Governo «rimane impegnato nel disbrigo degli affari correnti e nell’adozione degli atti urgenti, ivi compresi gli atti, legislativi, regolamentari e amministrativi necessari per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e ogni relativa conseguenza». Insomma, Conte non intende rinunciare a continuare ad occuparsi della pandemia fino all’ultimo minuto.