Il presupposto di base è spendere, dopodiché, viene restituito il 10% dell’importo. Ma alcuni «trucchi» consentono di bypassare le regole basilari del bonus.
Il rischio è che «il Governo si ritrovi a regalare soldi, senza aver aiutato nessuno, né combattuto l’evasione fiscale». A segnalarlo è l’inviata di Striscia la Notizia Stefania Petyx, in un servizio sul cashback.
La misura, lanciata a titolo sperimentale a Natale, per rilanciare i consumi e incentivare ai pagamenti elettronici così da tracciarli, è entrata a regime a inizio anno. Consiste in un rimborso del 10% su ogni spesa (per un massimo di 15 euro, anche se la cifra supera i 150 euro), purché si paghi con carta di credito, carta di debito, bancomat e altri strumenti elettronici.
Niente contanti: in un semestre, per avere diritto al rimborso, il cliente deve eseguire un minimo di cinquanta transazioni. Così avrà il cashback che gli spetta, per un massimo di 300 euro annui e 150 a semestre. Va dunque da sé che il minimo sindacale per ottenere il rimborso è spendere, secondo il concetto che più si spende più soldi si possono riavere indietro.
La trasmissione di Antonio Ricci, però, ha scoperto un paio di trucchi per avere comunque i rimborsi senza effettuare spese. Il che, ovviamente, snatura uno degli obiettivi principali dell’agevolazione, cioè risollevare almeno un po’ un’economia, specie quella dei negozi di vendita al dettaglio, disastrata dal Covid e dalla concorrenza spietata dell’e-commerce.
I metodi illustrati da Striscia sono due. Il primo: il reso. Cioè fare un acquisto, poi restituire l’articolo comprato con la scusa che è «difettoso». Il negozio ridà indietro i soldi, ma il sistema non è attrezzato per questo tipo di evenienze. Quindi, la transazione viene riconosciuta comunque e conteggiata tra quelle utili per ottenere il cashback, anche se tecnicamente non si è speso nulla.
Secondo metodo: la ricarica della propria Postepay usando la carta di credito o il bancomat. Anche in tal caso, nessuna spesa: solo uno spostamento di denaro da una carta all’altra. «Se questi trucchetti li usano tutti, lo Stato si ritroverà a regalare soldi», è l’amara conclusione dell’inviata di Striscia.
Ma non è finita qui. Un terzo trucco, o bug, o falla, se preferite, è quello di cui parla il sito Investire oggi per aumentare il rimborso.
Basta comprare una carta prepagata usa e getta, circuito Visa o Mastercard, per esempio dell’importo di 100 euro, e registrarla sull’app Io. Funziona come una normale carta di debito. Comprandola si avrà diritto a un rimborso del 10% (quindi a 10 euro). Poi, si potrà ottenere un ulteriore cashback sugli acquisti fatti con la carta.
Infine, c’è anche il trucco per aggirare la regola degli acquisti online che non valgono ai fini del cashback: è sufficiente comprare dei buoni, ad esempio per gli acquisti su Amazon, e si otterrà la restituzione del 10% del costo del buono (per approfondire leggi qui: Cashback: come ottenerlo sugli acquisti online).