Lotteria scontrini: esercenti a rischio controlli dal Fisco


Chi non accetta il codice negando al consumatore la possibilità di partecipare può essere segnalato e rientrerà nell’elenco di chi avrà accertamenti.
La neonata lotteria degli scontrini si conferma un’arma a doppio taglio per gli esercenti. Da una parte, la partecipazione del consumatore al «gioco» che consente di vincere dei premi per pagare gli acquisti con moneta elettronica coinvolge il commerciante nella possibile vincita: chi ha battuto lo scontrino fortunato può portare a casa fino a un milione di euro. Dall’altra parte, però, gli stessi esercenti devono tener presente il rischio non solo di rifiutare il pagamento con carta di credito o Bancomat ma anche di non consentire al consumatore di partecipare alla lotteria rifiutando il codice mostrato al momento dell’acquisto.
Lo Stato, infatti, nel mettere in piedi tutto il meccanismo organizzativo del gioco a premi, ha previsto uno spazio all’interno del portale della lotteria degli scontrini in cui il consumatore può lasciare una segnalazione sul commerciante che non ha accettato il suo codice lotteria. Ed è qui che scende in campo l’Agenzia delle Entrate: il negoziante viene automaticamente inserito nelle liste dei soggetti su cui effettuare dei controlli fiscali. Come se le Entrate dicessero all’esercente: «Se fai giocare, puoi vincere anche tu. Altrimenti, barba e capelli».
Salta all’occhio, dunque, la disparità di trattamento tra consumatori e negozianti. I primi non sono tenuti a partecipare alla lotteria degli scontrini: per loro resta una libera scelta tentare la fortuna ogni volta che vanno ad effettuare un acquisto. Scelta molto meno libera, invece, per il commerciante che, oltretutto, deve dotarsi «di un registratore telematico con il software aggiornato e deve accettare pagamenti elettronici, con il classico Pos o altri sistemi omologati», come si legge nella guida alla lotteria, sostenendo i relativi costi. In attesa che il Governo (quando ce ne sarà uno) dica se quei soldi sono recuperabili in alcun modo.
Già, quest’obbligo di aggiornamento aveva suscitato delle polemiche tra gli esercenti per il poco tempo concesso dallo Stato al fine di attrezzarsi con gli strumenti richiesti: la proroga di un mese, dal 1° gennaio al 1° febbraio, era stata giudicata insufficiente. Ora, la prospettiva di essere anche «denunciati» dai consumatori sul portale della lotteria facendo suonare le campane del Fisco non deve far certo piacere. Anche se, ovviamente, chi non ha nulla da nascondere non ha nemmeno nulla da temere.
Va ricordato, guardando il bicchiere mezzo pieno, che i commercianti possono vincere insieme ai consumatori. Ogni euro speso da loro dà diritto a un biglietto per partecipare alle estrazioni (la prima è prevista per l’11 marzo) fino ad un massimo di 1.000 biglietti per un acquisto pari o superiore a 1.000 euro. Il negoziante, come noto, è tenuto ad inviare telematicamente i corrispettivi. Da qui si potrà capire, al momento dell’estrazione, da chi è stato battuto lo scontrino baciato dalla fortuna. L’esercente in questione può vincere uno dei 15 premi settimanali da 5.000 euro ciascuno, uno dei 10 premi mensili da 2.000 euro ciascuno o il super premio annuale da 1 milione di euro.