Lo sport si prepara alla ripartenza. Il ministero ha approvato un protocollo fresco di ok del Comitato tecnico scientifico (Cts).
La decisione sul da farsi, se consentire o meno il ritorno allo sport, sarà ufficializzata solo con il prossimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (dpcm). Intanto, però, ci si attrezza per una ripartenza sicura.
Con questo spirito, il ministero dello Sport ha stilato una serie di regole per palestre, piscine e tutti gli sportivi che le frequentano, così da provare ad organizzare nel modo più sicuro possibile il ritorno all’attività fisica. Sarà modulare, cioè prevedrà una serie di restrizioni e libertà per gradi, a seconda che ci si trovi in zona gialla, arancione o rossa.
Il documento, intanto, è stato sottoposto al Comitato tecnico scientifico (Cts) che lo ha validato, perché «si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani».
Indice
Cosa si può fare in zona rossa
Qui, quasi sicuramente, palestre e piscine resteranno chiuse. Continuerà ad essere possibile praticare sport a livello individuale e all’aperto, nelle vicinanze della propria abitazione.
Jogging, corsa e passeggiate non sono mai state vietate durante il lockdown e continueranno a non esserlo, ma l’attività sportiva in spazi chiusi nelle zone rosse, almeno per ora, non è prevista.
Cosa si può fare in zona arancione
Nelle aree che hanno una fascia media di rischio, qualche concessione in più è possibile. Dunque, resta consentito il minimo sindacale, cioè l’attività fisica all’aperto, ma anche «nelle palestre, piscine e tensostrutture, le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto».
Lo sport di contatto, però, non è bandito nelle zone arancioni: ci si può allenare, purché individualmente. Gli adulti potranno svolgere dunque solo lezioni singole.
Ok alla danza e agli sport per i bambini, coerentemente con la ripresa delle lezioni scolastiche in presenza e tenendo conto del fatto che i contagi non dilagano tra i piccoli in età scolare.
Cosa si può fare in zona gialla
Laddove le restrizioni sono minori, perché minore è il livello di rischio, c’è più possibilità di scelta. In zona gialla, è consentito tutto ciò che si può fare nelle zone arancioni e rosse.
In più, si possono praticare anche gli sport da contatto e lo sport dilettantistico di base. Qui, palestre e piscine possono riaprire, analogamente alla zona arancione. Sempre con degli accorgimenti anti-contagio, si intende.
Le regole per palestre e piscine
La distanza da tenere, mentre si fa sport, è di almeno due metri. In piscina, ogni persona dovrà avere a disposizione uno spazio di dieci metri quadrati (la proposta iniziale era sette, ma il Cts ha ritenuto più prudente aumentarla).
Niente più doccia in palestra. Ognuno dovrà lasciare i propri vestiti in borsa, per poi lavarli a parte una volta tornati a casa. Anche i fazzoletti di carta usati vanno buttati subito, non possono essere lasciati negli spazi comuni. Ogni attrezzo usato per l’attività sportiva (esempio: tappetini da aerobica) va subito sanificato dopo l’uso. Mai condividere con altri le proprie borracce o bottiglie d’acqua.
«L’obbligo è di indossare correttamente la mascherina (non solo di esserne dotati) per gli operatori», si legge sul documento. Specificamente per la pallanuoto, anche gli atleti devono indossare la mascherina in tutti i momenti in cui non sono in acqua, quindi prima e dopo la gara o durante le interlocuzioni con gli ufficiali di gara.
Gli ambienti devono essere dotati di dispenser con gel igienizzante, a disposizione degli atleti.