Rottamazione cartelle: verso un nuovo rinvio


In arrivo, la proroga delle rate della pace fiscale fino a fine di aprile. Stop alla sospensione dei 50 milioni di plichi che, però, verranno spalmati in 2 anni.
Entro l’inizio della prossima settimana, il Consiglio dei ministri deciderà un nuovo rinvio delle sette rate della pace fiscale, ovvero delle cinque relative alla rottamazione delle cartelle esattoriali e delle due che riguardano il saldo e stralcio. Insieme rappresentano un debito da recuperare di quasi un miliardo di euro in capo a 1,2 milioni di contribuenti. La proroga dovrebbe durare almeno fino alla fine di aprile, cioè fino a quando non si concluderà lo stato di emergenza. Sempre che, a sua volta, quest’ultimo non venga prorogato di nuovo.
Quello che, invece, il Governo non dovrebbe approvare è un’altra sospensione dell’invio delle cartelle e degli avvisi di accertamento, quei circa 50 milioni di plichi che attendono da mesi nel cassetto del Fisco. Tuttavia, non partiranno tutti insieme: come si pensava, infatti, l’intenzione del Governo è quella di diluirli nel tempo per non gravare troppo su chi sta patendo le conseguenze economiche dell’emergenza Covid. Si parla di spalmare le notifiche in un paio di anni ampliando i tempi della prescrizione in modo da evitare che l’agente della riscossione si tiri la zappa sui piedi e vengano persi i crediti vantati. Già sarà impossibile di recuperare quelli che riguardano persone fisiche e imprese fallite o scomparse.
Ma il Consiglio dei ministri, che dovrà riunirsi entro il fine settimana o, al massimo, lunedì 1° marzo, oltre alle questioni legate alle cartelle esattoriali si occuperà anche dei nuovi ristori, dato che le misure restrittive contro la diffusione del Covid non saranno allentate. Il Governo tenterà di muoversi in parallelo, attuando in contemporanea la chiusura di alcune attività ed i relativi aiuti. Che, tra l’altro, non arriveranno solo quando sarà lo Stato a decidere di tenere giù le serrande o a limitare le aperture, come nel caso di bar e ristoranti, ma anche quando a disporre queste misure saranno le Regioni. Si pensa, in modo particolare, alle città o ai territori che, in base al nuovo meccanismo di contrasto alla pandemia, possono diventare delle zone rosse isolate dal territorio circostante.
Sulla carta, dunque, tutto ha la sua logica. Il problema, però, è avere la certezza di disporre di quegli aiuti in tempi utili. Il ministero dell’Economia e delle Finanze sta mettendo a punto un nuovo sistema di calcolo per gli operatori economici che nello scorso anno hanno avuto una perdita di oltre un terzo del fatturato. Questo sistema verrebbe incrociato con i costi fissi sostenuti dalle imprese. Il tutto, però, non avverrà dall’oggi al domani.
Infine, il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il rifinanziamento di 500 milioni di euro previsto per sostenere l’occupazione. Più della metà se ne andrà a supporto della proroga della cassa integrazione decisa per i dipendenti dello stabilimento ex Ilva, trattamento che scade questo fine settimana.