Ammissione consulenza tecnica d’ufficio in appello: ultime sentenze


Quando il giudice o la Corte d’Appello possono disporre il rinnovo della CTU in sede di gravame: il limite al divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova.
Nel giudizio d’appello è ammissibile la richiesta di rinnovazione della consulenza tecnica d’ufficio, ove si contestino le valutazioni tecniche del consulente fatte proprie dal giudice di primo grado, poiché non viene chiesta l’ammissione di un nuovo mezzo di prova. Il giudice, peraltro, se non ha l’obbligo di motivare il diniego, che può essere anche implicito, è tenuto a rispondere alle censure tecnico-valutative mosse dall’appellante avverso le valutazioni di ugual natura contenute nella sentenza impugnata, sicché l’omesso espresso rigetto dell’istanza di rinnovazione non integra un vizio di omessa pronuncia ai sensi dell’art. 112 c.p.c., ma, eventualmente, un vizio di motivazione in ordine alle ragioni addotte per rigettare le censure tecniche alla sentenza impugnata.
Cassazione civile sez. II, 24/11/2020, n.26709
Indice
- 1 Divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova e nuovi documenti nel giudizio di appello: limiti applicativi
- 2 Ammissibilità in appello: la ctu non ha valore probatorio
- 3 Limiti del divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova e nuovi documenti nel giudizio di appello
- 4 Equo processo e rivalutazione del peso probatorio della consulenza tecnica in assenza di rinnovazione
- 5 In appello la consulenza tecnica non può essere introdotta ed acquisita come memoria
- 6 La consulenza tecnica d’ufficio nulla per violazione del contraddittorio non è utilizzabile in appello
Divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova e nuovi documenti nel giudizio di appello: limiti applicativi
Il divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova e nuovi documenti nel giudizio di appello, previsto dall’articolo 345, comma 3, del Cpc, che deriva dal carattere tendenzialmente chiuso delle fasi di impugnazione, non opera quando il giudice eserciti il proprio potere di disporre o rinnovare le indagini tecniche attraverso l’affidamento di una consulenza tecnica d’ufficio.
Cassazione civile sez. III, 23/04/2020, n.8113
Ammissibilità in appello: la ctu non ha valore probatorio
La consulenza tecnica di parte costituisce una semplice allegazione difensiva a contenuto tecnico, priva di autonomo valore probatorio, sicchè la sua produzione, in quanto sottratta al divieto di cui all’art. 345 c.p.c., è ammissibile anche in appello.
Cassazione civile sez. III, 15/09/2020, n.19187
Limiti del divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova e nuovi documenti nel giudizio di appello
Il divieto di ammissione di nuovi mezzi di prova e nuovi documenti nel giudizio di appello, previsto dall’articolo 345, comma 3, del Cpc, che deriva dal carattere tendenzialmente chiuso delle fasi di impugnazione, non opera quando il giudice eserciti il proprio potere di disporre o rinnovare le indagini tecniche attraverso l’affidamento di una consulenza tecnica d’ufficio.
Cassazione civile sez. III, 23/04/2020, n.8113
La consulenza tecnica d’ufficio non costituisce un mezzo di prova, ma è finalizzata all’acquisizione, da parte del giudice, di un parere tecnico necessario, o quanto meno utile, per la valutazione di elementi probatori già acquisiti o per la soluzione di questioni che comportino specifiche conoscenze; è pertanto sottratta alla disponibilità delle parti ed affidata al prudente apprezzamento del giudice di merito. Quindi, non essendo una prova ma un mezzo istruttorio utilizzabile per la soluzione di questioni relative a fatti accertabili esclusivamente mediante il ricorso a cognizioni di ordine tecnico, la consulenza tecnica d’ufficio non è compresa tra i mezzi di prova la cui ammissione è subordinata alla richiesta delle parti, né soggiace in appello ai limiti posti dall’art. 345 c.p.c..
Tribunale Grosseto, 07/06/2018, n.570
Equo processo e rivalutazione del peso probatorio della consulenza tecnica in assenza di rinnovazione
Non integra una violazione del diritto all’equo processo la condanna per la prima volta in appello basata sulla rivalutazione del peso probatorio di una consulenza tecnica in assenza di rinnovazione se l’imputato, presente e sentito, si è difeso sul punto. Quando il disaccordo tra giudici di merito concerne il valore di una testimonianza esperta, e non l’attendibilità di una prova testimoniale, la rinnovazione del dibattimento non è necessaria, ma è sufficiente che il giudice della condanna non argomenti in modo arbitrario o manifestamente irragionevole le proprie conclusioni probatorie.
Corte europea diritti dell’uomo sez. IV, 18/02/2020, n.1814
In appello la consulenza tecnica non può essere introdotta ed acquisita come memoria
Nel giudizio di appello, la consulenza tecnica non può essere introdotta ed acquisita come memoria ex art. 121 c.p.p. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto immune da vizi la decisione dei giudici di merito di non prendere in considerazione il contributo del consulente di parte, contenuto in una “memoria tecnica” allegata all’atto di appello, in assenza di richiesta di rinnovazione istruttoria).
Cassazione penale sez. II, 18/12/2018, n.10968
La consulenza tecnica d’ufficio nulla per violazione del contraddittorio non è utilizzabile in appello
Una consulenza tecnica d’ufficio, nulla per violazione del principio del contraddittorio, non è utilizzabile nel giudizio nel quale è stata esperita né in un giudizio diverso restando priva di qualsiasi effetto probatorio, anche solo indiziario.
Qualora, nel corso del giudizio di primo grado, sia stata dichiarata la nullità di una consulenza tecnica d’ufficio perché espletata in difetto dell’integrità del contraddittorio, con conseguente rinnovazione della medesima, il giudice di appello non può fondare la sua decisione sulle risultanze della prima consulenza tecnica dichiarata nulla e inutilizzabile, ma deve statuire sul merito della controversia esclusivamente sulla scorta della consulenza tecnica rinnovata e delle altre prove legittimamente acquisite dopo l’integrazione del contraddittorio.
Cassazione civile sez. II, 23/11/2018, n.30473