Covid, più zone arancioni scuro da oggi: cosa si può fare


Tutta l’Emilia-Romagna tranne Forlì da oggi, quasi tutta la Lombardia da domani. Cosa cambia tra spostamenti, scuola e visite ai parenti.
Sempre più province e Regioni irrigidiscono le misure anti-Covid e passano dall’arancione puro all’arancione scuro. Tutta l’Emilia-Romagna tranne Forlì e buona parte della Lombardia sfiorano il lockdown più severo in virtù delle ordinanze firmate ieri sera dai rispettivi governatori.
L’Emilia-Romagna è entrata in arancione scuro questa mattina. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato l’ordinanza, preannunciata nei giorni scorsi, che istituisce questa fascia per tutti i Comuni, esclusi quelli del distretto Ausl di Forlì, e quindi quelli delle province di Rimini, Ravenna e del Cesenate. Si tratta di un atto, in vigore da oggi 2 marzo e fino al 14 marzo, analogo a quelli già adottati per l’Imolese e la Città metropolitana di Bologna.
E poi c’è la Lombardia. Attilio Fontana manda da domani, mercoledì 3 marzo, in fascia arancione scuro (o rinforzato, che dir si voglia) tutta la provincia di Como, 18 Comuni della provincia di Mantova, 12 della provincia di Pavia, 10 della provincia di Milano e 9 della provincia di Cremona, compreso il capoluogo. Si aggiungono a tutta la provincia di Brescia, agli 8 Comuni della provincia di Bergamo e a Soncino, nel Cremonese. L’ordinanza di Fontana resterà in vigore per una settimana, fino a mercoledì 10 marzo. Nelle zone citate, resteranno chiuse tutte le scuole tranne gli asili nido.
In queste zone, come nelle altre tinte di arancione scuso, stop agli spostamenti, anche all’interno del proprio Comune, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità.
Non si potrà quindi uscire dal proprio Comune, anche se di popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come ora previsto e disciplinato per le zone rosse). Resta la possibilità di recarsi in quelli limitrofi, ma solo per particolari necessità come, ad esempio, andare a fare un acquisto di un bene introvabile all’interno del Comune di residenza o andare a fare la spesa in un supermercato del Comune vicino perché più conveniente.
Vietate le visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all’interno del proprio Comune, o recarsi nelle seconde case, salvo situazioni di necessità. Si può rientrare nel proprio domicilio, abitazione o residenza e c’è la possibilità per gli studenti di frequentare le lezioni in presenza, ove previste, se la scuola ha sede in un Comune non compreso tra quelli soggetti a restrizione: potranno ovviamente andare e tornare.
Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona: restano, quindi, aperti i parrucchieri ed i centri estetici.
Le pubbliche amministrazioni devono limitare la presenza del personale ed assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono la presenza fisica. Il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in smart working.
Per quanto riguarda lo sport, sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. È possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Sospese, infine, le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Fanno eccezione le biblioteche, dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione, e gli archivi.