Fumo e immissioni dalla canna del vicino: no risarcimento se sporadici


Le emissioni della canna fumaria del vicino di casa non danno luogo a risarcimento del danno se sono sporadiche e saltuarie, in quanto, nell’ipotesi in cui le immissioni non siano continue, non vi è pericolo per la salute.
Non si può chiedere il risarcimento del danno al vicino di casa per i fumi e gli scarichi provenienti dalla sua canna fumaria se tali immissioni sono sporadiche. Lo ha detto la Cassazione in una sentenza pubblicata questa mattina [1].
La Corte ricorda che, in tali casi, per ottenere tutela dal tribunale, è necessario dimostrare due aspetti fondamentali:
a) l’intollerabilità delle immissioni: non si considerano intollerabili i fumi o le esalazioni sporadiche, ossia in numero ridotto (nel caso deciso dai giudici erano solo due) e a notevole distanza l’una dall’altra. Se l’immissione è, infatti, saltuaria allora il pericolo per la salute è solo potenziale e non effettivo;
b) la prova dell’esistenza di lesioni fisiche o psichiche a carico del confinante. Così il vicino dovrà dimostrare di aver subìto un serio danno in conseguenza del surriscaldamento della confinante canna fumaria.
Insomma, il risarcimento è sempre subordinato alla prova di un reale e concreto danno e non può scaturire solo dalla constatazione che da una canna fumaria sono derivati emissioni potenzialmente nocive.
note
[1] Cass. ord. n. 4093/14 del 20.01.2014.
per un impianto che ha canna fumaria non regolare cioè non a tetto ma a muro e per lo più a 2 mt dal portone di casa viene comunque rilasciato bollino verde?