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Come viene pagata la malattia?

21 Luglio 2021 | Autore:
Come viene pagata la malattia?

Il lavoratore che si assenta dal lavoro a causa dello stato morboso ha diritto a ricevere una prestazione economica a carico dell’Inps al ricorrere di determinati requisiti.

Sei un lavoratore subordinato nel settore industriale. Hai i sintomi dell’influenza e hai comunicato al datore di lavoro che resterai a casa. Vuoi sapere quale sarà il trattamento economico che riceverai durante il periodo di assenza per malattia. La malattia dà diritto al lavoratore di assentarsi dal lavoro per tutte le giornate di prognosi certificate dal medico curante. Ma qual è il trattamento economico del lavoratore assente a causa del suo stato di salute? Come viene pagata la malattia?

La disciplina del trattamento retributivo del dipendente malato non è identica per tutti i lavoratori poiché solo ad alcuni si applica un’apposita indennità di malattia erogata dall’Inps. In ogni caso, i Ccnl prevedono oneri economici anche a carico dei datori di lavoro.

Malattia del lavoratore: cos’è?

La malattia del lavoratore è un’alterazione dello stato di salute del dipendente che gli impedisce, temporaneamente, di svolgere la prestazione di lavoro dedotta nel contratto di assunzione determinando, dunque, un’impossibilità temporanea assoluta alla prestazione.

Il primo effetto che produce la malattia è la sospensione del rapporto di lavoro: il dipendente è legittimato ad assentarsi dal lavoro per tutte le giornate certificate dal medico curante nel certificato telematico di malattia (prognosi).

Inoltre, la malattia determina una serie di doveri per il lavoratore malato, tra cui:

  • comunicare prontamente al datore di lavoro la sua assenza per malattia;
  • recarsi dal medico curante per ottenere il certificato telematico di malattia;
  • comunicare all’azienda il codice identificativo dell’attestazione del medico;
  • restare nel domicilio indicato nel certificato medico durante le fasce orarie di reperibilità;
  • agevolare la guarigione clinica ed il ritorno in servizio.

Malattia Inps: cos’è?

Dal punto di vista economico, il lavoratore assente per malattia ha diritto alle prestazioni economiche erogate dall’Inps e dal datore di lavoro, in base alle previsioni dei contratti collettivi di lavoro.

Per quanto concerne la malattia Inps, si tratta di un’indennità sostitutiva della retribuzione che viene erogata dall’Istituto previdenziale alle seguenti categorie di lavoratori:

  • operai del settore industria;
  • operai ed impiegati del settore terziario e servizi;
  • lavoratori dell’agricoltura;
  • apprendisti;
  • disoccupati;
  • lavoratori sospesi dal lavoro;
  • lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratori marittimi;
  • lavoratori iscritti alla gestione separata Inps.

Diversamente, l’indennità di malattia Inps non spetta a:

  • colf e badanti;
  • impiegati dell’industria;
  • quadri (industria e artigianato);
  • dirigenti;
  • portieri;
  • lavoratori autonomi.

I lavoratori esclusi dalla tutela economica Inps sono, nella generalità dei casi, tutelati sotto il profilo economico dalle disposizioni del contratto collettivo di settore che prevede l’obbligo del datore di lavoro di erogare al lavoratore assente per malattia un determinato trattamento economico.

Malattia Inps: quanto spetta?

La malattia Inps spetta a partire dal 4° giorno di assenza per malattia e cessa con la scadenza della prognosi (fine malattia). Ne consegue che i primi 3 giorni di assenza determinata dallo stato morboso (il cosiddetto periodo di carenza”) non sono coperti da alcuna indennità. I Ccnl, tuttavia, prevedono generalmente l’obbligo del datore di lavoro di supplire a tale carenza erogando al lavoratore un’indennità economica sostitutiva dell’indennità Inps nel predetto periodo.

La malattia Inps, inoltre, non viene erogata all’infinito ma per un periodo di tempo massimo pari a 180 giorni nell’anno solare.

Per quanto concerne il quantum della prestazione, l’indennità di malattia Inps è pari a:

  • 50% della retribuzione media giornaliera dal 4° al 20° giorno di assenza per malattia;
  • 66,66% della retribuzione media giornaliera dal 21° al 180° giorno di assenza per malattia.

La gran parte dei Ccnl prevede l’obbligo del datore di lavoro di erogare al dipendente un’integrazione dell’indennità Inps al fine di raggiungere una percentuale maggiore della retribuzione media giornaliera e ridurre al minimo la penalizzazione economica del dipendente durante l’assenza.

L’indennità Inps viene anticipata dal datore di lavoro al dipendente direttamente in busta paga e, successivamente, recuperata portando a conguaglio le somme anticipate con i contributi previdenziali dovuti all’Ente.



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1 Commento

  1. Buongiorno, non so se mi fornirete una risposta ma, in ogni caso io ci provo. Ho una figlia di 26 anni che con il 14 settembre c.a., ha iniziato a lavorare come dipendente di una Cooperativa Sociale, nell’ambito della pre accoglienza, accompagnamento in mensa e sanificazione locali ed arredamento, presso una scuola primaria. Il suo contratto prevede un impegno mensile di 56 ore lavorative.
    Durante il mese di ottobre è stata assente per 4 giorni in malattia certificata dal medico di base e prontamente segnalata al Datore di lavoro. Nella relativa busta paga i 4 giorni non sono stati pagati in alcun modo.
    Siccome, mi sembra, che i primi 3 giorni di malattia i CCNL prevedano che al dipendente vengano regolarmente pagati, mentre dal 4° al 20°, il dipendente dovrebbe comunque percepire una indennità (nel caso in specie per il 4° giorno), mia figlia può chiedere le venga riconosciuto lo stipendio per intero, stabilito dal CCNL, per i primi 3 giorni e l’indennità per il 4°?
    Grazie e cordiali saluti.

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