Questo sito contribuisce alla audience di
Diritto e Fisco | Articoli

Coerede: i diritti verso il possessore esclusivo del bene

27 Marzo 2021
Coerede: i diritti verso il possessore esclusivo del bene

Sono comproprietario di un appartamento ereditato da mia madre. Lo usa, esclusivamente, mia sorella che ha sempre vissuto in quell’abitazione. Non mi sono mai interessato di questa proprietà. Come posso agire e quali sono i miei diritti verso l’altro coerede?

È evidente che sull’immobile indicato nel quesito si è realizzata una comunione ereditaria tra lei e sua sorella. In virtù di ciò, in quanto comproprietario, al pari dell’altro coerede, ha diritto di utilizzare la casa in comune e sua sorella non può alterare la destinazione del bene e tanto meno impedire l’uso a suo favore [1].

Sembra, però, che, da lungo tempo, sta tollerando questo possesso esclusivo dell’abitazione interessata, senza nemmeno chiedere alcun tornaconto.

Per intenderci, si tratta di un comportamento che, secondo l’interpretazione della Cassazione [2], non darebbe diritto nemmeno ad un’indennità di occupazione a suo favore, visto che la stessa sarebbe percepibile, solo a condizione:

  • che il bene occupato fosse palesemente rivendicato dal comproprietario escluso;
  • che il coerede residente dovesse, esplicitamente, respingere questa richiesta.

Insomma, i suoi diritti di comproprietario non sono in discussione, ma pare che, ad oggi, non li abbia, opportunamente, esercitati. Per questo motivo, è consigliabile che si attivi, legalmente, nel più breve tempo possibile oppure secondo sua opportunità.

Nulla le impedisce, ad esempio, di rivendicare il parimenti uso del bene, se in ciò è impedito da sua sorella, almeno con una formale richiesta stragiudiziale (ad esempio, una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno). In quella sede e nel successivo procedimento giudiziale potrebbe, altresì, chiedere una sorta di canone per l’abitazione occupata così come i danni che sta subendo a seguito della condotta del coerede.

Quale ulteriore alternativa, inoltre, potrebbe avviare l’azione di divisione dell’immobile. Deve sapere, infatti, che è un suo diritto promuoverla, che l’altro comproprietario non può impedirla e che è possibile richiederla, anche se il bene è indivisibile in natura, mediante la liquidazione dello stesso con una vendita all’asta. In più, questa azione legale dovrebbe essere preceduta da una mediazione obbligatoria dinanzi ad un organismo di conciliazione. In tale occasione, sua sorella potrebbe convincersi sull’opportunità di un accordo sulla divisione della casa e sulle altre problematiche.

Non le resta, quindi, che affidarsi ad un avvocato per la risoluzione tecnico/legale della sua vicenda.

Articolo tratto da una consulenza resa dall’avv. Marco Borriello


note

[1] Art. 1102 cod. civ.

[2] Cass. Civ. sent. n. 2423/2015 – 30451/2018


Sostieni laleggepertutti.it

Non dare per scontata la nostra esistenza. Se puoi accedere gratuitamente a queste informazioni è perché ci sono uomini, non macchine, che lavorano per te ogni giorno. Le recenti crisi hanno tuttavia affossato l’editoria online. Anche noi, con grossi sacrifici, portiamo avanti questo progetto per garantire a tutti un’informazione giuridica indipendente e trasparente. Ti chiediamo un sostegno, una piccola donazione che ci consenta di andare avanti e non chiudere come stanno facendo già numerosi siti. Se ci troverai domani online sarà anche merito tuo.Diventa sostenitore clicca qui

Lascia un commento

Usa il form per discutere sul tema (max 1000 caratteri). Per richiedere una consulenza vai all’apposito modulo.

 


NEWSLETTER

Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato.

CERCA CODICI ANNOTATI

CERCA SENTENZA

Canale video Questa è La Legge

Segui il nostro direttore su Youtube