Imu: cambiamenti e aumenti in arrivo


Immobili in degrado o inutilizzati: agevolazioni per sistemarli, tasse più alte per chi li lascia così nel tempo.
Si chiama «disegno di legge sulla rigenerazione urbana» ed è il provvedimento che ha appena ricevuto il via libera dal Senato e che dovrebbe cambiare i connotati di alcuni tributi locali, a cominciare dall’Imu. Con cambiamenti positivi ma anche con aumenti in arrivo.
L’obiettivo di questo ddl è quello di eliminare o, quanto meno, ridurre il numero degli edifici in degrado e inutilizzati attraverso una doppia strategia: quella dell’incoraggiamento a risanare gli immobili grazie ad uno sconto consistente sulle tasse e quella dello scoraggiamento a lasciarli marcire aumentando l’Imu.
Da una parte, dunque, si darà la possibilità di rimettere in sesto gli edifici rimasti vuoti e trascurati fino al degrado, contribuendo così a risanare anche l’immagine delle città. A tal fine, i Comuni decideranno quali saranno gli immobili da agevolare. Verrà fatto un monitoraggio del territorio per identificare le situazioni di degrado urbanistico, ambientale e sociale. Dopodiché, il Consiglio comunale dovrà deliberare gli interventi da realizzare ed i relativi benefici, tra cui ci sono le esenzioni dal pagamento di Imu, Tasi e Tari.
Gli enti locali, inoltre, avranno la possibilità di decidere autonomamente un’eventuale riduzione della Tosap, la tassa sull’occupazione del suolo pubblico. Ci sarà un taglio del 10% sugli oneri dei costruttori ed un versamento forfettario di 600 euro che comprende le imposte di registro, ipotecaria e catastale. Quindi, 200 euro per ciascuna.
E fin qui il lato positivo del nuovo disegno di legge. Quello negativo riguarda la parte che chiamavamo di «scoraggiamento» a lasciare gli immobili inutilizzati o degradati così come sono. Il provvedimento in arrivo lascia ai Comuni la facoltà di aumentare l’Imu su questi edifici, in particolare su quelli lasciati vuoti oppure incompiuti da più di 5 anni. Un modo per dire: o lo sistemi o paghi di più. L’aumento potrebbe avvenire in maniera progressiva.
Non solo: per rendere ancora meno conveniente il fatto di lasciare degli edifici alla loro sorte, anche le Regioni avranno la possibilità di aumentare la relativa aliquota dell’addizionale Irpef di uno 0,2%.
Questo disegno di legge modificherebbe, dunque, il decreto legislativo del 2011 [1] secondo cui la base imponibile Imu viene ridotta alla metà per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussiste tale condizione. Con una recente ordinanza [2], la Cassazione aveva confermato lo sconto del 50% dell’Imu per questo tipo di edifici previa presentazione da parte del proprietario di un’autocertificazione alternativa alla perizia comunale sullo stato dell’immobile.
La Suprema Corte ribadisce a tal proposito che «il rapporto tra enti impositori e contribuenti si basa sul principio della collaborazione e della buona fede», così come stabilito dallo Statuto del contribuente.
note
[1] Art. 13 D.lgs. n. 201/2011.
[2] Cass. ordinanza n. 1263/2021 del 21.01.2021.
Autore immagine: canva.com/