Le aziende possono ottenere fino a 130mila euro per finanziare interventi per la sicurezza sul lavoro.
Sul piatto ci sono più di 211 milioni di euro da erogare alle imprese italiane perché investano nella sicurezza sul lavoro e nella salute dei propri dipendenti. Parte dei soldi li mette l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). È il bando Inail Isi 2020-2021, riproposto anche quest’anno dall’Istituto come un grande piano di promozione della salvaguardia dei lavoratori. Le aziende potranno ottenere contributi a fondo perduto che copriranno fino al 65% delle spese ammissibili, pari a un massimo di 130mila euro ciascuna.
Con l’acronimo «Isi» si intendono gli incentivi di sostegno alle imprese italiane, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. Hanno accesso al bando anche le aziende agricole, medio-grandi imprese e gli enti del terzo settore (ma questi ultimi solo relativamente ai progetti finalizzati a ridurre i rischi per i lavoratori nella movimentazione manuale dei carichi).
Tagliate fuori, invece, le micro e piccole imprese agricole: per loro l’Inail ha predisposto misure apposite, come gli Isi Agricoltura 2019-2020. Fuori dalla platea delle aziende beneficiarie anche quelle che, tra il 2016 e il 2018, hanno ottenuto l’incentivo.
Inoltre, il titolare non deve aver riportato condanne per omicidio colposo o lesioni personali colpose, a seguito di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Quanto alle misure per le quali è previsto il finanziamento, il bando si divide in quattro rami di intervento:
- progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (esempio: impianti per ridurre vibrazioni e rumori);
- progetti per diminuire i pericoli da movimentazione manuale dei carichi (esempio: acquisto di appositi macchinari);
- progetti di bonifica da materiali contenenti amianto (esempio: rimozione di lastre);
- progetti per imprese operanti in specifici settori di attività, come le micro e piccole aziende attive nel settore della pesca e in quello della fabbricazione di mobili (esempio: acquisto di attrezzatura per aumentare la sicurezza degli operatori, come giubbotti di salvataggio con trasmettitori di localizzazione per i pescatori o schermi acustici per i lavoratori dei mobilifici).
Per gli investimenti rientranti nella prima, seconda e terza categoria «il progetto da finanziare deve essere tale da comportare un contributo compreso tra un minimo di cinquemila e un massimo di 130mila euro. Il limite minimo di spesa non è previsto per le imprese fino a cinquanta dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale», informa l’Inail.
Quanto ai progetti del punto 4, «il finanziamento è costituito da un contributo in conto capitale fino al 65% delle spese ammissibili, calcolate al netto dell’Iva, sostenute e documentate, per la realizzazione del progetto. Il progetto da finanziare deve essere tale da comportare un contributo compreso tra un minimo di duemila e un massimo di cinquantamila euro».
Le imprese interessate dovranno presentare richiesta completando una procedura informatica sul portale dell’Inail, a partire dal primo giugno 2021. C’è tempo entro le 18 del 15 luglio.