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Covid: ecco l’algoritmo che può salvare delle vite

16 Marzo 2021 | Autore:
Covid: ecco l’algoritmo che può salvare delle vite

L’intelligenza artificiale è in grado di identificare in pochi secondi i pazienti positivi e la loro gravità a partire da una normale Tac.

Poteva mancare l’intelligenza artificiale nella lotta al Covid? Certo che no. Ecco allora che in alcuni centri ospedalieri italiani ed internazionali si sta utilizzando un algoritmo per tentare di salvare il maggior numero possibile di pazienti attraverso la diagnosi precoce ed il calcolo della gravità dell’infezione. In questo modo, i sanitari possono avere immediatamente chiaro chi ha bisogno di cure urgenti e di un ricovero in terapia intensiva facendo sì che il tempo diventi un alleato anziché un nemico.

Tutto è partito (guarda caso) da un istituto di ricerca cinese, l’Alibaba Damo Academy, appartenente al gruppo tecnologico Alibaba Group. Qui, per la prima volta, è stato scoperto un test capace di elaborare delle immagini di una Tac e di fornire, in appena 20 secondi, la diagnosi sul Covid. Svela, in poche parole, in meno di mezzo minuto, se il paziente è positivo o negativo al coronavirus. Il test, però, non si limita ad essere una sorta di «tampone estremamente sofisticato» ma è in grado di mostrare anche la gravità della situazione.

Il funzionamento, dunque, si basa sull’intelligenza artificiale. Come spiega al quotidiano Il Sole 24 Ore Arturo Chiti, direttore dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare di Humanitas, si parte dall’analisi delle immagini che provengono da una normale Tac. «L’algoritmo – continua Chiti – è in grado di suddividere tempestivamente i pazienti con Covid-19 in tre gruppi di rischio: dal gruppo uno composto dai soggetti che possono essere dimessi e continuare l’isolamento a casa, al gruppo 3 che richiede l’immediato ricovero in terapia intensiva». In questo modo, è possibile intervenire subito sui pazienti più gravi nel tentativo di salvare le loro vite senza perdite di tempo, ma anche di continuare a monitorare l’evoluzione della malattia con maggiore precisione.

L’intelligenza artificiale è già presente in campo sanitario, dalla lotta ai tumori alla chirurgia, ma ora con l’utilizzo degli algoritmi nell’emergenza Covid si può rivelare ancora più preziosa. «L’ospedale genera molti dati – commenta ancora Chiti sul Sole – e questi se opportunamente aggregati possono essere di grande aiuto se interpretati con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Opportunità che vengono sfruttate anche nell’ambito delle infezioni da Sars-CoV2. Abbiamo un team di radiologi, medici, ingegneri e data scientist che, in collaborazione con il Certh (Centre for Research & Technology-Hellas), stanno lavorando a un algoritmo per l’identificazione rapida dei pazienti che necessitano di un trattamento immediato, in modo da accelerare il percorso diagnostico-terapeutico, soprattutto per coloro che necessitano il ricovero in terapia intensiva».

In pratica, attraverso questa tecnica si può arrivare ad una diagnosi molto più precisa, cioè a riconoscere una polmonite provocata da Covid da una causata da altri fattori. Così facendo, è possibile organizzare il lavoro all’interno degli ospedali in maniera più efficace sia per i pazienti sia per gli operatori sanitari e, allo stesso tempo, combattere la diffusione del virus attraverso il dovuto isolamento dei pazienti in base alla gravità della loro situazione.



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