Siglato il protocollo tra Governo e associazioni di categoria per creare nuovi poli per l’immunizzazione.
Accelerare con i vaccini anti-Covid per tornare al più presto alla normalità o almeno a una sua parvenza. Si inscrive nel solco di questo obiettivo il protocollo d’intesa firmato ieri per moltiplicare i punti di vaccinazione. Sarà possibile ricevere la propria dose di siero anche dal dentista, ma non presso tutti gli studi: l’adesione sarà volontaria.
L’accordo è stato siglato tra Governo, Regioni, Province autonome e rappresentanti istituzionali e di categoria degli odontoiatri, in particolare la Commissione Albo odontoiatri (Cao) della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), l’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), l’Associazione italiana odontoiatri (Aio) e il Sindacato unitario specialità ortognatodonzia (Suso).
Le vaccinazioni contro il Coronavirus potranno essere effettuate, quindi, sia nei centri vaccinali sia presso gli studi odontoiatrici «opportunamente inseriti, su base volontaria, nella rete dei punti di vaccinazione». «Il reclutamento degli odontoiatri che offriranno la loro disponibilità – spiega un comunicato stampa per illustrare i dettagli del protocollo – avverrà da parte delle Regioni e delle Province autonome, anche attraverso gli Ordini territoriali, le sezioni territoriali delle associazioni di categoria, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale».
Un’altra delle iniziative per ampliare la rete dei punti di vaccinazione su tutto il territorio nazionale. L’ultima, presentata pochi giorni fa, è stata la parziale riconversione dei drive-in per i tamponi in Drive Through dove andare anche a farsi immunizzare dal Covid. In pratica, aree multifunzionali, come quella appena inaugurata a Milano, dove eseguire sia i test sia i vaccini, in un massimo di venti minuti e senza scendere dalla propria automobile (per approfondire leggi qui: Vaccino Covid in macchina: come funziona). Il ministero della Difesa sta lavorando alla predisposizione di centinaia di questi punti di vaccinazione.
L’altra strategia, per premere sempre più l’acceleratore sulla campagna vaccinale, è quella di utilizzare le aziende come «fabbriche di comunità», dove i lavoratori potranno ricevere le loro dosi di siero anti-Covid. Anche in tal caso, la Lombardia è pioniera, avendo firmato il primo protocollo di questo tipo, ma altre Regioni si stanno mettendo su questa strada (per approfondire leggi Covid: dove ci si può vaccinare in azienda).
Del resto, non c’è solo un’immunità di gregge da raggiungere, ma anche un ritardo a cui rimediare, dovuto dalla sospensione del siero di AstraZeneca. Domani sarà il giorno della verità: l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) dovrà dire se le somministrazioni possono essere riprese in sicurezza oppure no. In caso positivo, quello più probabile, Regioni come il Lazio starebbero già pensando di allungare gli orari degli hub vaccinali, anche a costo di restare aperti la notte. L’imperativo è andare avanti e moltiplicare gli sforzi.
«Con l’aumentare della disponibilità dei vaccini, al fine di estendere e accelerare la copertura vaccinale della popolazione, risulta importante il coinvolgimento attivo degli odontoiatri, che renderà l’azione di prevenzione tempestiva e capillare – ha dichiarato il presidente della Commissione Albo odontoiatri nazionale (Cao), Raffaele Iandolo -. Una dimostrazione in più di quell’impegno che la professione tutta ha dato alla gestione della pandemia di Covid-19, e che è stato in diverse occasioni riconosciuto dalle istituzioni».